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Abramo figura di padre

Pubblicato da Liliana Eloini in predicazioni domenicali · 21/6/2015 18:20:38

Abramo, figura di padre

Gen 18: 17 E l'Eterno disse: «Celerò io ad Abrahamo quello che sto per fare, 18 poiché Abrahamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra?19 Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell'Eterno, mettendo in pratica la giustizia e l'equità, perché l'Eterno possa compiere per Abrahamo ciò che gli ha promesso».
DIO stava per fare pulizia nelle città di Sodoma e Gomorra giudicandole per la loro iniquità e distruggerle bruciandole. L’iniquità di queste due città era giunta ad altissimi livelli, gli abitanti erano così impregnati del peccato di omossessualità che avrebbero voluto violentare anche gli angeli che DIO aveva mandato a Lot, nipote di Abrahamo.
L’Eterno voleva fare di Abrahamo il padre di una nazione e questi, per esserlo, doveva camminare nelle vie di DIO, praticando la giustizia e l’equità, insegnandola per primo ai suoi figli ed a tutti quelli di casa sua, trasmettendo la determinazione e la forza per essere ad immagine di DIO, mettendolo al primo posto ogni giorno ed agendo secondo la Sua Parola.
Come padre naturale che spirituale, Abrahamo rappresenta la mano di DIO sui figli. Infatti i genitori sono chiamati ad amare ma anche a disciplinare i propri figli, non basta solo pregare per loro ma anche agire secondo la Parola di DIO. In questo Abrahamo ha fatto la sua parte, ubbidendo all’Eterno e DIO ha fatto il resto formando il popolo eletto fondato sul rispetto degli altri e sui dieci comandamenti. Il popolo ebreo (il popolo eletto) non aveva la mente rinata perché è vissuto nel Vecchio Patto ma era consapevole che se si allontanava da DIO, sarebbe caduto in schiavitù, così come avvenne per 400 anni, quando fu schiavo in Egitto. Nonostante la sua disubbidienza è stato ed è tuttora il popolo di DIO; infatti esiste da ben 4.000 anni ed è tutt’oggi portatore dei principi di Mosè e di Davide che li hanno ricevuti da DIO stesso.
Il progetto di DIO per il suo popolo, al quale anche noi apparteniamo in virtù del sacrificio di Gesù che è il portatore della grazia e della salvezza, è che tutti i cristiani tramandino ai loro figli ed ai loro discendenti la Parola di DIO affinché possano trasmetterla al mondo. Ognuno deve fare la sua parte: i genitori hanno il compito di proteggere, custodire, insegnare e trasmettere ai propri figli i valori cristiani; i figli hanno l’obbligo di ubbidire ai loro genitori. Tutti noi siamo chiamati ad influenzare il mondo ed essere di benedizione per le nazioni, attraverso la predicazione della Verità di Gesù Cristo.
Genesi 21:4 Poi Abrahamo circoncise suo figlio Isacco all’età di otto giorni, così come DIO gli aveva comandato.
Questo versetto ci fa comprendere che Abrahamo segue le vie dell’Eterno ubbidendolo in quello che Lui gli comanda di fare; ed inculca al figlio Isacco oltre che l’ubbidienza anche il principio che DIO riceve attraverso il sacrificio, come sta scritto in:
Genesi 22:1 Dopo queste cose DIO mise alla prova Abrahamo e gli disse:<<Abrahamo!>> Ed egli rispose:<<Eccomi>>. 2E DIO disse:<<Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò>>. 3 Così Abrahamo si alzò al mattino presto, mise il basto al suo asino, prese con sé due dei suoi servi e Isacco suo figlio e spaccò della legna per l’olocausto; poi partì per andare al luogo che DIO gli aveva detto.
Genesi 22:7 E Isacco parlò a suo padre Abrahamo e disse:<<Padre mio!>>. Abrahamo rispose:<<Eccomi, figlio mio>>. E Isacco disse:<<Ecco il fuoco e la legna;ma dov’è l’agnello per l’olocausto?>>. 8 Abrahamo rispose:<<Figlio mio, DIO provvederà egli stesso l’agnello per l’olocausto>>. E proseguirono tutt’e due insieme.
Isacco ha mostrato piena ubbidienza verso il padre anche se si era reso conto che mancava l’agnello da sacrificare ma anche Abrahamo ha mostrato a sua volta al figlio quale fosse la sua ubbidienza verso DIO; una ubbidienza totale basata sulla completa fiducia nell’ETERNO nella consapevolezza che DIO avrebbe provveduto a ridargli il figlio. Come padre naturale Abrahamo non si è posto minimamente il problema di creare un trauma nel figlio per averlo legato e posto sull’altare per sacrificarlo, ma ha solo agito in ubbidienza sapendo che DIO è colui che non abbandona i suoi figli e che provvede sempre una soluzione. E’ stata una grande prova sia per il padre che per il figlio, ma questo ha fatto avere loro la consapevolezza di come opera l’Eterno, che insegna attraverso le prove e benedice grandemente. Dopo Abrahamo fu benedetto anche Isacco, Giacobbe e tutte le dodici tribù d’Israele che si portarono sempre il timore di DIO, trasmettendolo al mondo.
Genesi 24:1 Abrahamo era ormai vecchio e di età avanzata; e l’Eterno aveva benedetto Abrahamo in ogni cosa. 2 E Abrahamo disse al servo più anziano di casa sua che aveva il governo su tutti i suoi beni:<<Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia; 3 e io ti farò giurare per l’Eterno, il DIO dei cieli e il DIO della terra, che tu non prenderai per moglie a mio figlio alcuna delle figlie dei Cananei, in mezzo ai quali io dimoro; 4 ma tu andrai al mio paese e al mio parentado a prendere una moglie per mio figlio Isacco>>.
Abrahamo non voleva far prendere alla sua progenie le usanze del popolo dei Cananei in mezzo al quale abitava a, ma al contrario voleva influenzare quel popolo con le sue di usanze, perciò ordinò che suo figlio Isacco avesse per moglie una donna proveniente dal paese di Abrahamo.  
1 Corinzi 7:39 La moglie è vincolata per legge per tutto il tempo che vive suo marito, ma se il marito muore, essa è libera di maritarsi a chi vuole, purché nel Signore.
In questo versetto il termine"vincolata per legge" sta a significare "piena d’amore e zelante per DIO". L’Eterno vuole che il matrimonio, avvenga tra un uomo ed una donna entrambi convertiti alla Sua Parola, perché è in essa fondato.
Genesi 24:14 Fa’ che la fanciulla alla quale dirò:"Deh, abbassa la tua brocca perché io beva", e che mi risponderà:"Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli", sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. Da questo comprenderò che tu hai usato benignità verso il mio signore>>. 15 Or egli non aveva ancora finito di parlare, quand’ ecco uscire con la sua brocca sulla spalla Rebecca, figlia di Bethuel, figlio di Milkah, moglie di Nahor, fratello di Abrahamo. 16 La fanciulla era molto bella d’aspetto, vergine, e nessun uomo l’aveva mai conosciuta. Ella scese alla fonte, riempì la sua brocca, e risalì.
Dalla descrizione di Rebecca si evince che era una bella e virtuosa ragazza; questo sta a significare che quando a scegliere per noi è DIO, egli ci provvede il meglio.
Genesi 23:1 Ora Sara visse centoventisette anni. Questi furono gli anni della vita di Sara. 2 E Sara morì a Kirjat-Arba,(che è Hebron), nel paese di Canaan; e Abrahamo entrò a far lutto per Sara e a piangerla. 3 Poi Abrahamo si alzò dalla presenza del suo morto e parlò ai figli di Heth, dicendo: 4 <<Io sono straniero e pellegrino fra voi; datemi la proprietà di una sepoltura fra voi, affinché possa seppellire il mio morto e togliermelo davanti agli occhi>>. 5 E i figli di Heth risposero ad Abrahamo dicendogli: 6 <<Ascoltaci o mio signore! Tu sei fra noi un principe di DIO;seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri; nessuno di noi ti rifiuterà il suo sepolcro perché vi possa seppellire il tuo morto>>. 7 Allora Abrahamo si alzò, si inchinò davanti al popolo del paese, davanti ai figli di Heth, 8 e parlò loro dicendo:<<Se piace a voi che io seppellisca il mio morto togliendolo davanti ai miei occhi, ascoltatemi e intercedete con me presso Efron figlio di Zohar, 9 perché mi ceda la sua caverna di Makpelah, che gli appartiene e che è all’estremità del suo campo; me la ceda in proprietà per l’intero suo prezzo, come luogo di sepoltura fra voi>>. 10 Ora Efron si trovava in mezzo ai figli di Heth; ed Efron, l’Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo:11 <<No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo e ti dono la caverna che vi si trova; te la dono in presenza dei figli del mio popolo. Seppellisci il tuo morto>>. 12 Allora Abrahamo s’inchinò davanti al popolo del paese, 13 e parlò a Efron in presenza del popolo del paese dicendo:<<Ascoltami ti prego! Io ti darò il prezzo del campo;accettalo da me, così io vi potrò seppellire il mio morto>>. 14 Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli: 15 <<Signor mioascoltami! Il terreno vale quattrocento sicli d’argento. Che cos’è questo fra te e me?Seppellisci dunque il tuo morto>>. 16 Allora Abrahamo diede ascolto ad Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo che egli aveva detto in presenza dei figli di Heth:quattrocento sicli d’argento, moneta corrente tra i mercanti. 17 Così il campo di Efron che si trovava a Makpelh di fronte a Mamre, il campo con la caverna che vi era e tutti gli alberi che erano nel campo e in tutti i confini all’intorno, 18 passarono in proprietà di Abrahamo, alla presenza dei figli di Heth e di tutti quelli che entravano per la porta della città di Efron. 19 Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella caverna del campo di Makpelah di fronte a Mamre(che è Hebron), nel paese di Canaan. 20 Così il campo e la caverna che vi si trova furono trasferiti dai figli di Heth in proprietà di Abrahamo, come luogo di sepoltura.
Al versetto 6 notiamo che Abrahamo pur trovandosi come straniero tra i Cananei, fu da loro considerato un principe pur essendo un semplice allevatore di pecore, perché avevano visto la sua integrità morale ed il suo rispetto verso il loro popolo (versetti 7-8).
Al versetto 9 si evince l’integrità di Abrahamo nel fatto che chiese un posto appartato ed ai confini chiedendo di pagarlo per l’intero suo valore e non accettandolo in regalo; si comportò con eleganza,  equità e giustizia verso il popolo dei Cananei.
Abrahamo deve essere per noi l’esempio da seguire riguardo ad ubbidienza, disciplina, equità e giustizia, per poterlo trasmettere ai nostri figli ed essere luce di DIO in questo mondo di tenebre. Amen.