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Pred. Pastore Rosario Spadaro
Ebrei 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno.
Ebrei 10:22 accostiamoci con cuore sincero in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
In questi versetti ci viene spiegato il cosa fare e come farlo quando desideriamo accostarci al trono della grazia di DIO. È necessario purificarci sempre prima, lavandoci con la Parola e con la preghiera, facendoci aspergere dal Sangue di Gesù ed avendo piena certezza di fede. DIO vuole da noi un cuore sincero perché egli ci ama di un amore perfetto, come ci insegnano i versetti relativi alla parabola del "Figliol prodigo". Spesso preghiamo e non riceviamo perché ancora non crediamo alla maniera giusta in quanto imprigionati ancora nella falsa dottrina del fare per meritare. Questo metodo non solo lo applichiamo a noi stessi ma lo usiamo anche nel rapporto con gli altri. Per questo quando andiamo a DIO, non ci sentiamo degni e rimaniamo intrappolati nella prigione dei meriti per cui non basterà mai quello che faremo e saremo sempre colpevolizzati dal diavolo per questo. Ma al trono della grazia dobbiamo andare con le nostre mani vuote e con il cuore totalmente sincero, perché DIO è colui che fa grazia agli umili e resiste ai superbi. Con umiltà chiediamo perdono a DIO ed accostiamoci credendo in piena fiducia che Lui è pronto a perdonarci, a purificarci ed ad ascoltare le nostre preghiere. Il diavolo inganna le persone costringendole ad umiliarsi in modo sbagliato, facendogli fare delle inutili penitenze come il camminare a piedi scalzi od a salire le scale in ginocchio. Tutto questo non è gradito all’Eterno perché rende vano il sacrificio di Gesù sulla croce; infatti non a caso Gesù, mentre era sulla croce ha detto:<<Tutto è compiuto>>.
Matteo 12:11 Ed egli disse loro:<<Chi è l’uomo fra voi che avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e non la tiri fuori?
Luca 14:1 Or avvenne che, come egli entrò in casa di uno dei capi dei farisei in giorno di sabato per mangiare, essi lo osservavano; 2 ed ecco, davanti a lui c’era un uomo idropico. 3 E Gesù, rispondendo ai dottori della legge e ai farisei, disse:<<è lecito guarire in giorno di sabato?>>. 4 Ma essi tacquero. Allora egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi, rispondendo chi di voi se il suo asino o bue cade in un pozzo, non lo tira fuori in giorno di sabato?>>.
In questi versetti Gesù sta parlando di qualcuno che è caduto in una condizione grave, è caduto troppo in basso od in una situazione di grande pericolo, o ha bisogno di essere guarito da una gravissima malattia e che Lui vuole liberarlo perché appartiene a Lui. Gesù ci ama e noi siamo suoi, per questo è pronto a liberarci da ogni afflizione in cui ci troviamo; vuole venire in nostro soccorso subito perché per Lui ogni momento è buono per farlo.
Salmo 100:3 Riconoscete che l’Eterno è DIO, è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo.
L’Eterno ci ha creati ed è a Lui che apparteniamo. Anche se abbiamo delle debolezze, queste le abbiamo ereditate dai nostri padri a causa dei loro peccati, ma questo non impedisce a DIO ad aiutarci a liberarcene. DIO è nostro Padre e ci ama, ma per avere la piena rivelazione di questo nel nostro cuore, è necessario pregare lo Spirito Santo affinché che ce la dia, per poi testimoniare al mondo che DIO vive in noi. Ricordiamoci dell’episodio della vita di Gesù in cui, dopo essere stato battezzato nelle acque del fiume Giordano, il cielo si aprì e discese lo Spirito Santo sotto forma di una colomba bianca che si posò sul capo di Gesù e si udì una voce dire:<<Questi è l’amato mio Figlio nel quale mi sono compiaciuto. Se riflettiamo sulla parola "compiaciuto" ci viene da chiederci quale fosse il motivo di tale compiacimento. Di fatto Gesù non aveva ancora fatto miracolo alcuno ma DIO è compiaciuto semplicemente perché è Suo Figlio. La consapevolezza di essere amato dal Padre, ha dato a Gesù la forza di resistere per quaranta giorni nel deserto alle tentazioni del diavolo.
Matteo 4:1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 Ora il tentatore, accostandosi, gli disse:<<Se tu sei il Figlio di DIO, dì che queste pietre diventino pane>>. 4 Ma egli, rispondendo, disse:<<Sta scritto:"L’uomo non vivrà di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di DIO">>. 5 Allora il diavolo lo trasportò nella santa città, lo pose sull’orlo del tempio 6 e gli disse:<<Se tu sei il Figlio di DIO, gettati giù, perché sta scritto:"Egli darà ordine ai suoi angeli riguardo a te; ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché non urti col tuo piede in alcuna pietra">>.
La prima tentazione che il diavolo usa con noi è quella di mettere in dubbio la nostra identità di figli di DIO, proprio come fece con Gesù.
La seconda è quella di chiederci di dimostrare che siamo figli di DIO, magari chiedendoci di fare un miracolo, così come fece con Gesù; ma così come Gesù non dimostrò niente al diavolo, così anche noi non dobbiamo dimostrare cosa alcuna.
Dobbiamo solo credere in quello che DIO ci dice e cioè che siamo Suoi figli e se cadiamo, Lui è pronto rialzarci ed a darci forze nuove. In qualità di genitori naturali ma anche spirituali, siamo chiamati a non disprezzare i nostri figli ma a compiacerci di loro, amandoli e dando loro del nostro tempo per fortificarli per essere pronti quando si troveranno sottoposti alle tentazioni del mondo. Seminiamo in loro il nostro amore ed il nostro apprezzamento ed esortiamoli ad accostarsi al Trono della Grazia di DIO con un cuore sincero e puro, per essere guariti ed essere provveduti al momento del bisogno. Amen.