Menu principale:
Predica: Giuseppe Spadaro
Quest’oggi il predicatore ha iniziato la meditazione della Parola, ponendoci alcune domande su come abbiamo vissuto la settimana appena trascorsa:
Quanti di voi avete avuto qualche problema da risolvere?
Quanti di voi avete ricevuto una brutta notizia, magari nell’ultimo mese?
Quanti di voi avete ricevuto una bolletta troppo alta da pagare?
A tutti capita di trovarsi in situazioni più o meno difficili da affrontare. Ma come cristiani sappiamo di non essere soli, ma quando arriva un problema duro e grande, ci sentiamo come se avessimo ricevuto una pugnalata alle spalle, ci manca l’aria: un problema economico, o di salute fisica, od un attacco in seno alla nostra famiglia, c’è sempre dietro il diavolo che utilizza questi mezzi per buttarci giù. Ma nella Bibbia ci viene detto che questo è un qualcosa di positivo, come sta scritto in:
Giacomo 1:2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate in prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un’ opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.
Qui si afferma un qualcosa che farebbe uscire fuori di testa chiunque la vede nel naturale, in quanto sembra impossibile poter gioire quando ci si trova nelle afflizioni. Come si può gioire se ci troviamo dinanzi ad una malattia gravissima come ad esempio, una leucemia? Si tratta certamente di una prova molto dura. Ma DIO ci dice che la prova è una grande benedizione perché quando ci troviamo con le spalle al muro abbiamo una grande possibilità: quella di conoscere DIO, la Sua grandezza e quello che LUI è veramente per noi. Tutto sta nel come reagiamo dinanzi alle prove.
Possiamo affrontare i problemi in due modi:
Subire totalmente il problema, facendosi abbattere completamente, senza reagire, perdendo anche la speranza. Questo può succedere non solo a persone del mondo ma anche ai cristiani che si trovano in questa condizione in cui sono incapaci ad andare a DIO perché la prova ha assolto il suo compito, cioè quello di annientarli. Infatti il diavolo è colui che vuole annientare le nostre vite.
Mettere in azione l’istinto di sopravvivenza , cercando subito di trovare una soluzione in modo naturale, ma quando il problema è troppo grande, cerchiamo di aggrapparci a qualunque cosa ci passa davanti agli occhi.
Ma sia nel primo caso che nel secondo, non si riesce a risolvere quel problema difficile, perché se il problema è grande, abbiamo bisogno di qualcosa di ancora più grande del problema.
Noi cristiani abbiamo una grande speranza ma a volte non la vediamo, possiamo confidare in Colui che può risolvere ogni cosa. Questo va oltre la razionalità che, invece, ci porta a voler risolvere da soli i problemi; ma il Signore vuole che abbiamo FEDE in Lui e ci poggiamo completamente su quella che è la Sua Parola.
Salmo 121:1 Io alzo gli occhi ai monti:da dove mi verrà l’aiuto? 2 Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra.
Questa Scrittura è straordinaria perché quando noi realizziamo potentemente nel nostro cuore che il nostro aiuto viene dall’Eterno, allora diventiamo forti perché non dobbiamo più combattere con le nostre forze, non siamo noi a dover superare l’ostacolo, ma sappiamo che c’è DIO che combatte con noi e per noi. E’ attraverso un’intimità con DIO che conosciamo la Sua volontà e la Sua fedeltà.
DIO E’ IL NOSTRO AIUTO. Se in questo momento non abbiamo la forza di accostarci a DIO e non riusciamo a tenere in mano neanche un granel di senape di fede, il Signore vuole ricordarci che l’Eterno è colui che si prende cura dei nostri problemi e della nostra vita.
Analizziamo la parabola del buon samaritano focalizzando la nostra attenzione non su di lui ma su colui il quale egli si prese cura, ovvero l’uomo ferito quasi a morte che giaceva sul bordo della strada. Il buon samaritano lo prese in braccio e fasciò le sue ferite, questo è anche quello che DIO fa con noi, perché ci ama smisuratamente ed incondizionatamente. Leggiamo perciò:
Luca 10:30 Gesù allora rispose e disse:<<Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei ladroni i quali, dopo averlo spogliato e coperto di ferite, se ne andarono lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada e, veduto quell’uomo, passò oltre dall’altra parte. 32 Similmente anche un levita si trovò a passare da quel luogo, lo vide e passò oltre, dall’altra parte. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione. 34 E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò ad una locanda e si prese cura di lui. 35 E il giorno dopo, prima di partire, prese due denari e li diede al locandiere, dicendogli:"Prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritorno".
Al versetto 30 leggiamo quello che il diavolo fa con noi cioè ci attacca per annientarci, per lasciarci spogli togliendoci la nostra dignità, per farci provare una grande umiliazione e lasciarci in una condizione molto pietosa. Tutto questo può lasciarci delle profonde ferite nell’anima, un grande dolore nel cuore od una grave malattia, tutto questo accompagnato anche dalla terribile sensazione di essere stati abbandonati da tutti, come la provò Gesù mentre era sulla croce.
Al versetto 31 e 32 sono indicate due tipi di persone dalle quali ci aspetteremmo un aiuto in caso di difficoltà un sacerdote ed un levita, cioè due persone religiose seppur con sfumature diverse, apparentemente vicine a DIO. Entrambe si accorgono della situazione, per caso, ma vanno oltre.
Queste persone sono solo persone ma non sono DIO. Lui è il solo che ha compassione vera di noi, Lui solo ci ama di un amore perfetto. Ecco perché quando ci troviamo nelle prove non dobbiamo cercare l’aiuto delle persone ma solo di DIO.
Al versetto 33 la figura del buon Samaritano che si trova in viaggio e che ha una meta da raggiungere, ci ricorda Gesù e la sua missione che è quella di venire in soccorso alla Sua chiesa che siamo noi. Entrambi hanno compassione grande e non passano oltre, ma fasciano le ferite e si prendono cura delle persone. Gesù vuole salvare quante più persone possibili, prendersi cura dei loro problemi e guarire le ferite provocate dalle prove che stanno attraversando.
DIO non allontana mai il Suo sguardo da noi Suoi figli, ci ama incondizionatamente e vuole risolvere i nostri problemi a modo suo, con soluzioni che non ci aspetteremmo mai. Ecco perché dobbiamo avere lo sguardo verso di Lui e a tempo opportuno riceveremo il Suo aiuto.
Isaia 61:1 Lo Spirito del Signore, l’ ETERNO, è su di me,perché l’Eterno mi ha unto per recare buone novelle agli umili;mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, 2 a proclamare l’anno di grazia dell’Eterno e il giorno di vendetta del nostro DIO, per consolare tutti quelli che fanno cordoglio, 3 per stabilire di dare a quelli che fanno cordoglio in Sion un diadema invece della cenere, l’olio della gioia invece del lutto, il manto della lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce di giustizia, la piantagione dell’Eterno perché egli sia glorificato. 4 Ed essi ricostruiranno le antiche rovine, rialzeranno i luoghi devastati nel passato e restaureranno le città desolate, devastate da molte generazioni.
Nella suddetta Scrittura è contenuta quella che è la missione di Gesù.Ogni giorno avremo delle ferite e dei problemi da affrontare ma ricordiamoci che non saremo soli perché ci troviamo sulla strada di Cristo Gesù, l’unto dell’Eterno per raccogliere il nostro corpo colpito, per consolare il nostro cuore. Gesù si trova sulla nostra strada e vuole incontrarci per aiutarci, indipendentemente dal fatto se abbiamo una grande fede o meno. Lui vuole portarci in un luogo dove vuole prendersi cura di noi. Amen.