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Predicatore: Pastore Enzo Dugo
Titolo del messaggio: Il telecomando perduto e ritrovato con gioia.
Oggi il messaggio è stato predicato dal pastore Dugo in visita nella nostra chiesa. Il suo messaggio è incentrato sul dare il giusto valore a ciò che è perduto e che stiamo cercando. Per farci comprendere meglio il pastore ci condivide un fatto accaduto a casa sua qualche giorno prima. Egli ci racconta che le sue due bimbe gemelle hanno perduto il telecomando della televisione, senza il quale non si possono vedere le trasmissioni. Perciò tutti in famiglia si sono messi a cercarlo, ma senza risultato. Quindi, il pastore, prende la decisione di comprarne un altro, pur sentendo dentro di sé una voce che gli diceva di non farlo e subito dopo averlo fatto, lo ha ritrovato.
A questo proposito cita la seguente scrittura:
Luca 19:10 Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto>>.
Gesù è venuto a predicare la buona novella ed a cercare e salvare ciò che era perduto in modo appassionato. Il mondo è perduto per cui c’è ancora qualcosa che noi, trovati da Cristo, dobbiamo cercare. Ma per farlo, dobbiamo avere la stessa passione di Gesù dando il giusto valore a ciò che stiamo cercando. Per DIO tutti noi valiamo molto, al punto tale che ha dato la vita del Suo unigenito Figlio per la nostra salvezza eterna. Preghiamo l’ Eterno affinché possa darci la Sua stessa passione nel cercare ciò che è perduto, per compiere al meglio la Sua volontà.
Il pastore prosegue il messaggio, dandoci tre punti sul come cercare con passione:
Dai valore a ciò che stai cercando o non cercherai con passione. Legge a questo proposito la seguente scrittura:
Luca 15:8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lampada, non spazza la casa e non cerca accuratamente finché non la ritrova? 9 E, quando l’ha trovata, chiama insieme le amiche e le vicine, dicendo:"Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta".
La dramma è una moneta che fino all’avvento dell’euro, era usata in Grecia. Ciò che cerchiamo deve avere un valore proprio come fu per quella donna che si mise a cercare accuratamente, perché ben conosceva il valore della moneta che stava cercando. Anche noi dobbiamo dare il giusto valore ai perduti che dobbiamo cercare: i nostri parenti, i nostri vicini di casa, i nostri amici, conoscenti ecc. . Dentro di ognuno di noi c’è una creatura che va curata e nutrita ogni giorno, che dipende dalla parola di DIO e che Lo cerca in ogni luogo. Siamo una nuova creatura in Cristo Gesù, per questo dobbiamo avere la passione per i perduti ed il desiderio di vederli salvati. Dobbiamo essere luce per gli altri e non nasconderci affinchè ci vedano.
Matteo 13:45 Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. 46 E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.
La perla simboleggia il regno di DIO e l’averlo trovato per noi è come se avessimo scoperto un grande tesoro. Dobbiamo dare la giusta importanza alle cose del regno di DIO e di quanto siamo preziosi ai suoi occhi e quale desiderio Lui abbia di usarsi di noi per raggiungere i perduti. DIO non ci dice di uscire dal mondo e dalle cose del mondo ma ci esorta a dare il giusto valore alle cose del Suo regno. Spesso ci immergiamo nella grande confusione che c’è nel mondo e perdiamo di vista quella che è la missione che DIO ci ha affidato da compiere. Non percepiamo il valore che abbiamo agli occhi di DIO e ci sentiamo inadeguati alla predicazione del messaggio della salvezza, pensando che non sia più attuale. Nulla di più sbagliato, perché non saremo noi a predicare il vangelo ma sarà DIO attraverso di noi a farlo, se saremo strumenti nelle Sue mani; ognuno di noi ha un mondo dove poter seminare la Parola, che non potrebbe essere raggiunto da altri, ecco perché non dobbiamo fermarci di spandere la perla che è nel nostro cuore.
Ciò che cerchi deve essere ciò che DIO cerca. Noi siamo chiamati a fare gli interessi di DIO. Crediamo che DIO ci ha chiamati e ci ha scelti. Non sottovalutiamoci perché se lo facciamo, sottovalutiamo ciò che è dentro di noi, il regno di DIO. Siamo in grado di ascoltare l’incoraggiamento che DIO ci vuole dare ogni giorno per compiere la Sua missione. Ecco perché sarebbe bene chiedere in preghiera a DIO di darci continue opportunità per predicare l’evangelo e di poter portare anime a Lui, ma non perché ci basiamo sulle nostre capacità ma su quelle di DIO.
Matteo 6:33 Ma cercate prima il regno di DIO e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.
Dobbiamo cercare per prima cosa l’interesse del regno di DIO in modo appassionato e con il fuoco dentro il cuore, non si può servire DIO in modo tiepido ma con tutto noi stessi; la Parola di DIO dice, anche, che là dove c’è il nostro cuore lì c’è il nostro tesoro. L’interesse significa far fruttare il regno di DIO. La legge della semina e della raccolta ci insegna che chi semina, raccoglie ma chi non semina, non raccoglie. Iniziamo a seminare sottomettendoci a fare le piccole cose, perché DIO, dopo ci affiderà le grandi. Siamo umili nel servizio e non cerchiamo di apparire a tutti i costi, perché DIO si serve anche stando dietro le quinte. Attraverso le piccole cose DIO forma il nostro carattere perché non basta chiedere a Lui che dono ci ha dato, è più importante chiedergli di trasformare il nostro carattere, cercando il suo regno nel nostro cuore, proprio attraverso le piccole cose. Così cresce anche la nostra fede in Lui, iniziando dalle piccole cose.
Diamo quindi priorità al cercare il regno di DIO nel nostro cuore.
Luca 8:16 <<E nessuno, accesa una lampada, la copre con un vaso o la mette sotto il letto, ma la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce. 17 Poiché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato, né di segreto che non debba essere conosciuto e portato alla luce. 18 Fate dunque attenzione a come ascoltate, perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che pensa di avere>>.
Noi siamo stati chiamati ad essere luce nel mondo affinché gli altri lo vedano. Perciò traffichiamo con umiltà i talenti che DIO ci ha dati, sottomettendoci a Lui, affinché tutto ciò che è chiamato ad essere luce, sia manifestato. Noi siamo stati chiamati ad essere luce ed a fare qualcosa, affinché tutto ciò che è chiamato ad essere sia manifestato. Siamo cristiani oppure no, non ci sono vie di mezzo. Nel versetto 18 ci viene detto di fare attenzione a come ascoltiamo la Parola e se è seminata in un cuore dal terreno fertile od in un cuore arido che pensa di essere cristiano ma di fatto non lo è, perché troppo preso dalle sollecitudini del mondo e non ha fatto fare radice alla Parola di DIO dentro il suo cuore.
La parabola dei talenti ci insegna molto sul trafficare i talenti ricevuti e su come DIO abbonda a chi traffica e toglie a chi pensa di avere, come fece al servo che aveva un talento e lo seppellì.
Apocalisse 3:17 Poiché tu dici:"Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla"; e non sai che tu sei quello che è disgraziato e miserabile, e povero, e cieco e nudo.
Quando stai facendo gli interessi di DIO, aspettati da DIO. Gesù ci ha detto che quando facciamo gli interessi del regno di DIO, sarà Lui a darcene la ricompensa od il premio. Spesso capita che ci basta ricevere la ricompensa dagli uomini e questo avviene quando ci mettiamo in mostra quando stiamo facendo pubblicamente del bene a chi è nel bisogno.
La parabola del buon samaritano ci insegna molto sul fare del bene in modo invisibile e non eclatante, e sul ricevere poi la ricompensa da parte di DIO.
La ricompensa da parte di DIO la riceveremo quando sarà Lui ad essere messo al primo posto e sarà lasciata a Lui l’iniziativa, come quando gli affidiamo la nostra difesa e non ci facciamo giustizia da soli, quando gli altri ci attaccano. Amen.