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Culto domenicale del : 21 aprile 2013
Predicazione del pastore: Rosario Spadaro
Luca 24:28 Come si avvicinavano al villaggio dove erano diretti, fece come se dovesse andare oltre. 29 Ma essi lo trattennero, dicendo:<<Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato>>. Egli dunque entrò per rimanere con loro. 30 E, come egli si trovava a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse e, dopo averlo spezzato, lo distribuì loro. 31 Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero; ma egli scomparve dai loro occhi.
In questi versetti, si parla dei due discepoli che si trovavano sulla via di Emmaus e che erano tristi per la morte di Gesù. La loro tristezza è paragonabile alla nostra, quando guardiamo ai problemi, perché essa non ci permette di percepire la presenza di Gesù che è vicino a noi. La tristezza ci fa dimenticare le Promesse che Lui ci ha fatto, come quella che non ci avrebbe mai abbandonati, ma ci fa concentrare solo sul nostro dolore e questo ci fa piangere e non ci fa sentire la gioia di avere Gesù accanto a noi. Il diavolo ci sussurra menzogne del tipo: tu non vali niente, tutti ti hanno abbandonato etc.; se gli diamo ascolto, saremo prigionieri della tristezza e dello scoraggiamento. Non guardiamo le circostanze naturali ma guardiamole come le guarda Gesù, cioè nello spirituale e così avremo dei dubbi sulle menzogne che il nemico ci sussurra. Il conoscere e meditare la Parola ci fa aprire i nostri occhi spirituali e lo Spirito Santo ce ne da la rivelazione. Arriviamo al punto di non voler lasciar andare Gesù, quando sentiamo la sua presenza in mezzo a noi, proprio come i discepoli che lo invitarono a restare con loro perché si era fatta sera. È importante che siamo gelosi della presenza di DIO perché è solo per Grazia e Misericordia sua che Egli ci onora della sua presenza.
Matteo 28:20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen>>.
Soltanto camminando in integrità dinanzi a DIO, avremo il controllo sulla nostra carnalità e sul nostro istinto, e saremo dei cristiani pronti al servizio a DIO. Ed è proprio quando siamo in questa condizione che riceviamo le benedizioni da parte di DIO e la nostra fede cresce, ma è proprio in questi momenti che il diavolo cerca di rubarci la fede.
Quindi dobbiamo stare attenti a ciò che seminiamo dentro e fuori di noi. Sta scritto in:
2 Corinzi 2:10 Or a chi voi perdonate qualche cosa,perdono anch’ io, perché anch’ io se ho perdonato qualcosa a chi ho perdonato, l’ ho fatto per amore vostro davanti a Cristo, 11 affinché non siamo sopraffatti da Satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni.
È importante perdonare non solo per amore verso se stessi, ma anche per amore verso gli altri. Se stiamo alla presenza di DIO, ci verrà spontaneo amare e perdonare. Ma, quando dobbiamo fare uno sforzo per perdonare o per chiedere aiuto a DIO, allora significa che abbiamo perso la nostra integrità, e che il nemico c’è l’ha rubata. Dentro di noi crescono, perciò, desideri di vendetta e ci dimentichiamo che DIO ha detto che bisogna vincere il male con il bene. Non possiamo presentarci a DIO, indossando la maschera dell’auto giustificazione e dell’ ipocrisia, ma dobbiamo chiedergli di farci comprendere cosa c’è di sbagliato nelle nostre vite, affinché possiamo camminare in integrità. Solo seguendo Gesù la vittoria è assicurata .
Luca 6:37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato.
Il giudizio non appartiene a noi. Possiamo soltanto esaminare i fatti, ma non possiamo emettere sentenze. Questo spetta solo a DIO. Anche Gesù non giudicò la donna adultera ma esaminò solo i fatti e con la sapienza datagli dallo Spirito Santo, disse:<<Chi è senza peccato, scagli la prima pietra>>. Questo portò i componenti della folla ad esaminarsi ed a ritenersi non idonei a condannare la donna adultera, poiché si erano riconosciuti peccatori anche loro. Ecco perché ogni cristiano che segue Gesù, non deve giudicare se vuole essere vittorioso; non deve ridere degli errori o delle debolezze altrui, ma è chiamato, con molta umiltà, a pregare e piangere davanti a DIO, affinché aiuti queste persone a ravvedersi.
Ebrei 10:35 Non gettate via dunque la vostra franchezza, la quale ha una grande ricompensa.
La franchezza, ovvero la capacità di proclamare con coraggio e senza paura la parola di DIO e di metterla in pratica, ci viene dallo stare alla presenza del Signore Gesù ed è una sua grande benedizione.