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Luca 22:14 E quando giunse l’ora, egli si mise a tavola, e i dodici apostoli con lui. 15 Allora egli disse loro:<<Ho grandemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire, 16 poiché io vi dico che non ne mangerò più, finché tutto sia compiuto nel regno di DIO>>. 17 Poi prese il calice, rese grazie e disse:<<Prendete questo e dividetelo fra di voi, 18 perché io vi dico che non berrò più del frutto della vite, finché il regno di DIO sia venuto>>. 19 Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo:<<Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me>>. 20 Così pure, dopo aver cenato, prese il calice, dicendo:<<Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi.
Da questi versetti si evince che Gesù desiderasse ardentemente mangiare la Pasqua con i discepoli perché vedeva oltre la sofferenza che avrebbe dovuto affrontare, in quanto era consapevole che con il suo sacrificio, noi avremmo avuto una Pasqua che avrebbe significato il passaggio dalla morte alla vita, siglando con noi un nuovo patto. Mentre per gli Ebrei che restano ancorati al vecchio patto, la Pasqua ricorda la loro liberazione dalla schiavitù egiziana. Altra differenza fra noi cristiani e gli Ebrei è il significato del pane azzimo. Per noi significa vivere una vita " senza lievito", cioè senza malizia ma in santità ed umiltà, mentre per gli Ebrei ricorda la loro partenza improvvisa che non diede loro il tempo di impastare il pane e lasciarlo lievitare.
Gesù è venuto sulla terra con una natura santa e senza alcun peccato, completamente ubbidiente a DIO, in umiltà e mansuetudine, amando coloro che lo perseguitavano e che poi lo avrebbero crocifisso, portando sulla croce i nostri peccati passati, presenti e futuri, per renderci liberi e donarci la Salvezza. Se vogliamo essere suoi discepoli siamo chiamati a santificarci ogni giorno compiendo la volontà di DIO, in totale arresa e sottomissione, amando chi ci fa del male, benedicendo e rilasciando perdono, e non soltanto cercando l’Eterno per prendere le Sue promesse.
Da quando Gesù è asceso in cielo, per noi è sempre Pasqua, in quanto Cristo è sempre vicino a noi ed è pronto ad ascoltare le nostre preghiere ed ad aiutarci a liberarci dai falsi ragionamenti che tengono prigioniera la nostra mente ed il nostro spirito. Ricordiamoci di come sia Tommaso che Pietro fossero, anche se in modo diverso, imprigionati da falsi ragionamenti: il primo preso dai dubbi e l’altro preso dalla frenesia del fare agli occhi di DIO di più e meglio degli altri. Ma chi ha avuto la rivelazione dell’Amore di DIO, non vive nel dubbio e nello stress del fare, perché riposa con gioia nell’Eterno.
Luca 24:1 Ora, nel primo giorno della settimana, al mattino molto presto esse, e altre donne con loro, si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato. 2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3 Ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 E, mentre erano grandemente perplesse a questo riguardo, ecco presentarsi loro due uomini in vesti sfolgoranti. 5 Ora, essendo esse impaurite e tenendo la faccia chinata a terra, quelli dissero loro:<<Perché cercate il vivente tra i morti? 6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi come vi parlò, mentre era ancora in Galilea, 7 dicendo che il figlio dell’uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori, essere crocifisso e risuscitare il terzo giorno>>. 8 Ed esse si ricordarono delle sue parole. 9 Al loro ritorno dal sepolcro, raccontarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10 Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne con loro.
Nel versetto 5 si chiarisce che Gesù è il vivente, colui che è risorto e che non può restare nel regno dei morti, ma anzi Lui vive per donarci la vita eterna. Nel versetto 8 constatiamo come le donne che andarono al sepolcro erano state fortemente ottenebrate nella mente dal diavolo, al punto tale di non ricordare più le parole di Gesù riguardo alla Sua resurrezione. Soltanto dopo che i due uomini in vesti sfolgoranti ricordarono alle donne quello che Gesù aveva detto, esse si risvegliarono dal torpore spirituale. Pietro ebbe bisogno di andare a constatare al sepolcro quanto era avvenuto e solo dopo che vide il modo in cui erano state piegate le lenzuola, credette che Gesù fosse risorto.
Noi, invece, siamo chiamati a credere in fede, dando gloria a DIO e testimoniando la grandezza dell’opera Sua nella nostra vita.
Romani 8:1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, DIO, mandando il suo proprio Figlio in forma simile alla carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, 4 affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
È avvenuto un passaggio importante in cui i nostri peccati sono stati condannati nella carne di Gesù, che era pura e senza peccato, per darci un passaggio spirituale molto importante che rende il nostro spirito libero anche quando il nostro corpo fosse incatenato, come è accaduto all’apostolo Paolo quando era prigioniero a Roma.
Romani 8:32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui? 33Chi accuserà gli eletti di DIO? DIO è colui che li giustifica. 34Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di DIO, ed anche intercede per noi. 35Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36Come sta scritto:<<Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello>>. 37Ma in tutte queste cose siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. 38Infatti io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né potenze, né cose presenti, né cose future, 38nè altezze, né profondità, né alcun altra creatura potrà separarci dall’ amore di DIO che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Nel versetto 37 è indicato quale sia lo scopo della nostra Pasqua, cioè ESSERE PIU’ CHE VINCITORI IN COLUI CHE CI HA AMATI. Più dichiareremo questo e più ci sentiremo amati da DIO, e questo darà piena gioia al nostro cuore. Solo l’Amore di DIO soddisfa il nostro bisogno di essere amati e ci fa vivere nella Sua Verità. Come l’apostolo Paolo anche oggi ci sono persone che hanno la piena rivelazione di questo amore, che segna il passaggio dalla tenebre alla luce, come sta scritto in:
1 Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per DIO, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua mirabile luce;
Se siamo nelle tenebre rischiamo di rimanere imbrogliati dalle bugie del diavolo; ma se viviamo nella luce, vivremo nella Verità e saremo capaci di amare gli altri in ogni circostanza.
Romani 6:17 Ora sia ringraziato DIO, perché eravate schiavi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quel modello di dottrina che vi è stato trasmesso.
Romani 8:2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Se continuiamo a vivere lamentandoci e sentendoci degli sconfitti, stiamo rendendo vano il sacrificio di Gesù sulla croce; se invece viviamo nella luce della verità di DIO, siamo coscienti di essere più che vincitori in ogni circostanza, essendo chiamati ad essere re e sacerdoti, rendendo grazie continuamente a Cristo per il Suo sacrificio. Amen.