CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

 

Pred. Past. Rosario Spadaro.               13 Settembre 2015                             

 Giov.8:31 Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

33 Essi gli risposero: «Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Diventerete liberi"?». 34 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi».

Questa è una Scrittura molto importante e profonda che contiene molte rivelazioni per coloro che sono affamati di conoscere la Parola di DIO. Il versetto 31 ci fa comprendere che DIO parla solo ai suoi figli cioè a coloro che credono in Lui, a coloro che credono in un Gesù vivente, il cui corpo è salito in cielo. Ma per capire se stiamo veramente credendo in DIO, dobbiamo chiederci se stiamo leggendo la Bibbia e la stiamo considerando Parola di DIO, se la consideriamo come nostro pane quotidiano indispensabile per la nostra vita. Se le risposte saranno negative, vorrà dire che non stiamo credendo in DIO e non andiamo alla sua presenza. Ma se leggiamo la parola di DIO e la mettiamo in pratica dopo averla ascoltata, agendo in ubbidienza, siamo veri discepoli di Gesù. Tutte le volte che cerchiamo di ascoltare la Sua voce e non dipendiamo dalle circostanze ma crediamo solo in quello che DIO ci ha detto, siamo veri discepoli e vedremo cambiare le circostanze naturali. Ricordiamoci che DIO è potente al punto di far aprire il mare e farlo richiudere come fece in Egitto quando fece uscire il suo popolo dalla schiavitù.

A volte pensiamo di non avere fede sufficiente ma questo non significa non averla, ma spesso dipende dalla nostra mente e da quello che culturalmente le è stato inculcato, che ci induce a credere di non valere niente, di non essere molto capaci, di sapere fare male quel poco che siamo in grado di fare. Questo ci porta a sentirci in difetto davanti al Signore dinanzi al quale rinunciamo ad andare a causa di questo fatto. Fa bene ricordare però che DIO ha scelto le cose che non sono per svergognare quelle che sono, perché chi è abile è Lui e non noi; noi diventiamo abili con Lui. Per questo scelse Mosè per parlare al popolo ebreo malgrado fosse balbuziente. Ci vollero 40 anni prima che Mosè si rendesse conto di non essere abile, e solo dopo DIO poté parlare a lui. Lo stesso DIO fa con noi: ci accetta nella nostra piccolezza e limitatezza e poi ci equipaggia per agire nel soprannaturale, al punto tale di portarci a rilasciare perdono verso coloro che ci offendono, ci feriscono, ci accusano, e ci fa vincere il male con il bene. Ci fa agire da veri discepoli consapevoli di ricevere per grazia, senza dover dare nulla in cambio, cosa che nel mondo naturale risulta inconcepibile. Con DIO tutto diventa possibile, come successe a Pietro quando gettò semplicemente le reti in mare, ubbidendo a quanto Gesù gli aveva detto, come fece anche quando camminò sul mare in tempesta, poggiandosi in fede sulla parola di Gesù.

Se noi facciamo altrettanto, metteremo i nostri piedi nel cielo e non più nel mondo naturale, perché se DIO dice sì, sarà Lui a rendere concreto un qualcosa che ancora non esiste. Se agiamo in base a quello che DIO ci dice, cammineremo per fede e non avremo più ansia e preoccupazione. Il vero problema sta quando vediamo le cose solo dal punto di vista naturale, ma il vero discepolo cammina in modo diverso e non è schiavo del peccato; chi commette errori e dice bugie per giustificarsi anziché ammettere di aver sbagliato, è schiavo del peccato e non è un vero discepolo. Lo stesso dicasi per colui che non rilascia perdono e non porge l’altra guancia così come Gesù ci ha detto di fare, in caso di offesa ricevuta.

Al versetto 35 Gesù dice che il vero discepolo è colui che sta nella casa cioè alla presenza del Signore ed è consapevole di averlo vicino e che Lui è colui che lo ama, lo aiuta, lo sostiene,lo edifica. Chi è libero è sempre vicino a DIO. Lo schiavo non vede DIO; è colui che è sta fuori casa; è colui che si ricorda di DIO solo quando è in chiesa la domenica.

Romani 14:17 poiché il regno di DIO non è mangiare e bere, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.

Chi è consapevole che DIO è sempre vicino, non si sfoga con le persone adirandosi per ciò che gli hanno detto o fatto, ma sceglie di parlare con DIO perché sa che anche Lui ha udito e sente la sua voce che gli dice di perdonare. Il discepolo-figlio vive in casa, vive nel regno del Padre ed agisce secondo i principi che Cristo gli ha insegnato; perciò nel suo cuore albergano sentimenti di pace, di giustizia e di gioia.

La schiavitù produce falsi bisogni, che ci portano ad affannarci la vita per soddisfarli, rubandoci il tempo che potremmo dedicare alla nostra consacrazione a DIO ed a rispondere alla sua chiamata.
La schiavitù è mentale, per questo dovremmo pregare il Signore affinché rinnovi la nostra mente per comprendere e sfuggire alle strategie che il diavolo usa per renderci schiavi. Alcune strategie molto presenti in questo tempo sono la dipendenza dall’alcol, da droghe di vario genere, da nicotina, da gioco d’azzardo non soltanto quello praticato nei casinò, ma anche quello più diffusamente raggiungibile del “gratta e vinci” che si trova nelle tabaccherie. Tutto questo crea dipendenza e fa vivere le persone nel peccato, facendole camminare sull’orlo di un precipizio. Il vero discepolo discerne tutto questo e ne sta lontano perché vive nella casa alla presenza di DIO.

Atti 10:38 come DIO abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazareth, il quale andò attorno facendo del bene e guarendo tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché DIO era con lui.

Qui Pietro parla di Gesù quale vero discepolo di DIO e uomo libero, che non ha paura di niente e che è consapevole che ciò che dice è giusto perché è verità di DIO. Gesù in quanto unto da DIO, sapeva tutto ciò che gli sarebbe dovuto accadere dopo aver parlato nella sinagoga o quando ribaltò i tavolini dei mercanti che erano nel tempio perché quello era un luogo di preghiera e non di commercio. Questo ci porta a chiederci: quante volte noi siamo stati liberi di dire quello che pensiamo? Quante volte pur conoscendo la verità di DIO non l’abbiamo condivisa con gli altri perché abbiamo avuto paura di perdere la stima dei nostri amici? Oppure quante volte non abbiamo ripreso le persone od i nostri fratelli in Cristo per paura che si offendessero? Molte volte non lo abbiamo fatto per paura. Paura di parlare e di riprendere un fratello che sta peccando perché abbiamo paura di scoprire che nel nostro occhio c’è una trave che è molto più della pagliuzza che ha nell’occhio l’altro. Sappiamo di essere in difetto ma non vogliamo andare a DIO e chiedergli di aiutarci a rimuovere la nostra trave. Tutto questo ci rende ipocriti, falsi ed iniqui. Ma DIO ci ha dato uno spirito di forza e di gioia e non di paura e ci ha chiamati a vivere da uomini e donne liberi, con una mente libera dalle menzogne del diavolo.

1 Giovanni 2:6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.

È il camminare nella verità di Cristo che ci rende liberi; per questo dobbiamo accettare di essere scomodi a coloro a cui predichiamo il Vangelo e riprendiamo con la Parola di DIO. Se non lo faremo vorrà dire che saremo anche noi schiavi del peccato, proprio come gli altri. Perciò non diamo per scontato di essere salvati, perché saranno le nostre azioni ed il nostro parlare a dimostrare ciò che veramente siamo. Amen.

 

 

 

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