Pred. Past. Rosario Spadaro. 18 Ottobre 2015 |
Matteo 25:31 <<Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. 32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 33 E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
34 Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra:”Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. 35 Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, 36 ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi”. 37 Allora i giusti gli risponderanno, dicendo:”Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito? 39 E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?”. 40 E il Re, rispondendo, dirà loro:”In verità vi dico: in quanto che l’avete fatto ad uno di questi minimi fratelli, l’avete fatto a me”. 41 Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra:”Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e i suoi angeli. 42 Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, 43 fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste”. 44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo:”Signore, quando ti abbiamo visto affamato, o assetato, o forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo soccorso?”. 45 Allora egli risponderà loro, dicendo:”In verità vi dico: in quanto che non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me”. 46 E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna>>.
In questi versetti si fa riferimento al giudizio universale a cui tutta l’umanità sarà sottoposta per essere giudicata in via definitiva ed eterna. Un aspetto accomuna entrambe le due categorie di persone, il fatto che non si sono accorte che coloro che Gesù chiama “minimi fratelli” sono in realtà persone che gli stanno a cuore esattamente come tutti gli altri e vuole che i cristiani se ne prendano cura. Si tratta di persone semplici che subiscono le scelte dei grandi uomini di governo, persone con handicap di vario genere, persone che provengono da famiglie povere, persone emarginate dalla società perché ritenute inutili e scomode; in queste tipologie di persone Cristo si identifica e di queste vuole che ci prendiamo cura. Quasi sempre siamo tentati di onorare e prenderci cura di persone che possono poi darci qualcosa in cambio mentre tendiamo a trascurare coloro che non possono offrirci niente, ma i deleritti, i malati, i carcerati, sono le categorie di persone che hanno il primo posto nel cuore di DIO. Le persone importanti non cercano DIO perciò non entreranno mai nel Suo regno. Se vogliamo servire DIO dobbiamo avere un cuore puro ripieno dell’Amore e della compassione che DIO stesso ha per tutti noi. Siamo chiamati ad insegnare attraverso la nostra vita ad avere rispetto per tutto quello che Gesù ci ha trasmesso per portare le persone alla salvezza eterna. Durante il nostro cammino con DIO ci troveremo spesso dinanzi ai deleritti, ai malati, agli emarginati e se ci prenderemo cura di loro, l’Eterno si prenderà cura di noi stessi e dei nostri bisogni. L’aiuto oltre ad essere di natura materiale, deve essere anche e soprattutto spirituale, dando conforto alla luce della Parola di DIO, incoraggiamento e trasmettendo la pace che solo DIO è in grado di darci.
La categoria di persone che sta alla destra di Gesù è formata da persone che hanno il cuore per Gesù, che per istinto, spontaneamente si prodigano per aiutare i minimi fratelli, sono persone che hanno il cuore sgombro da ogni risentimento e malizia, che rilasciano perdono e dimenticano le offese ricevute.
Questo ci fa comprendere che il nostro combattimento non è contro le persone fisiche ma, come sta scritto in Efesini 6:12 il nostro combattimento non è contro carne e sangue, ma contro gli spiriti maligni che dominano questo mondo. Si tratta di combattere un nemico invisibile che è dentro le persone e le manipola nella mente. Se noi preghiamo per queste persone vedremo il nemico invisibile e potremo scacciarlo usando l’autorità che Gesù ci ha dato. Ricordiamoci che ciò può accadere solo se siamo spinti da un cuore puro ed incontaminato, e se siamo motivati dall’Amore di DIO, altrimenti l’autorità non funzionerà. Un cuore che è lavato dalla Parola è un cuore collegato con DIO, mentre un cuore sporco è collegato con il diavolo.
Ricordiamoci della parabola del buon Samaritano che fu l’unico che si prese cura di un uomo moribondo vittima di alcuni ladroni, e che era stato lasciato ai bordi della strada. Quell’uomo fu visto prima da un sacerdote e poi da un levita, entrambi non si fermarono per aiutarlo ma passarono oltre,e probabilmente lo giudicarono e lo condannarono anche. Ma Gesù vuole che ci prendiamo cura delle persone senza emettere giudizi o critiche per la condizione in cui si trovano. I carcerati a cui si riferisce Gesù non sono solo le persone prigioniere nella mente ma anche coloro che si trovano in carcere per aver commesso crimini per i quali stanno scontando la pena. E’ necessario che ce ne prendiamo cura calandoci nei loro panni con un cuore pieno di misericordia, amore, compassione, pietà, facendolo istintivamente e non in modo forzato, perché se questo dovesse accadere significherebbe che ancora abbiamo un cuore carnale.
1 Timoteo 5:8 Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
Qui è chiaro il riferimento a coloro che pensano di prendersi cura degli estranei per farsi vedere dagli altri e ricevere da loro onore e gloria, dimenticandosi dei loro familiari e non agendo per onorare il regno di DIO ma solo loro stessi.
Giovanni 3:3 Gesù gli rispose e disse:<<In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di DIO>>.
Per vedere con gli occhi dello spirito nel mondo invisibile bisogna avere essere nati di nuovo cioè avere un cuore puro.
Ebrei 12:2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale per la gioia che gli era posta davanti
L’esempio da seguire è Gesù e nessun altro, perché solo così avremo un cuore puro e vedremo il risultato finale di essere messi alla destra di Cristo.