Mc 13:13 E voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Lc 9:62 Gesù gli disse: «Nessuno che ha messo la mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Per ben tre volte ci viene detto che bisogna perseverare nella chiamata che DIO ci ha dato e che si sviluppa man mano che andiamo avanti per essere benedetti ed essere di benedizione per gli altri, essendo luce e sale della terra; in famiglia, fra i parenti, nel vicinato e dovunque siamo, mostrando che siamo persone che confidano in DIO, in ogni circostanza, che non si sentono campioni di fede ma la vivono in grande umiltà e sottomissione al Signore.
La battaglia del cristiano contro il diavolo inizia con la chiamata e finisce quando la sua vita terrena giunge a termine.
LUCA 9:62
<<Gesù gli disse: “Nessuno che ha messo la mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”.>>
Volgersi indietro significa guardare ciò che si è lasciato, provando nostalgia, ma chi è entrato nel Regno di DIO non deve avere nostalgia del passato in cui c’era fragilità e molta carnalità.
“… mettere mano all’aratro …” si intende rimanere concentrati, guardare avanti vivendo da cristiani ogni giorno, non cadendo nella tentazione di non fare la volontà di DIO mentre ci troviamo in condizioni avverse ma perseverando fino alla fine della nostra vita terrena.
Vedremo il frutto non solo dopo aver preparato il terreno con l’aratro ma facendo anche altri lavori come spargere il seme della Parola di Salvezza, che va comunicata al mondo vittima dell’inganno del diavolo, testimoniandola con la nostra vita e la serenità che abbiamo per la pace di DIO che è dentro di noi, nonostante le difficoltà.
Perseverare vuol dire non abbandonare mai la fede in DIO nelle circostanze avverse e nell’essere guidati da LUI fino alla fine.
LUCA 14:28
<< Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine?>>
Per perseverare dobbiamo fare i conti con le nostre forze umane che hanno anche bisogno di un breve tempo di riposo per ricaricarsi spiritualmente andando in chiesa.
Siamo soldati arruolati nel Regno di DIO che devono essere addestrati e disciplinati.
LUCA 14:31
<<Ovvero quale re, andando a far guerra contro un altro re, non si siede prima a determinare se può con diecimila affrontare colui che gli viene incontro con ventimila?>>
Per vincere, nel naturale, abbiamo bisogno di avere armi superiori a quelle dell’esercito nemico. Questo ci fa comprendere che non dobbiamo sottovalutare le forze del nemico delle anime nostre, abituandoci al sacrificio della preghiera fin quando non otteniamo la vittoria. Quest’ultima si ottiene alimentando anche lo stare in silenzio ad aspettare la risposta di DIO, dopo essersi fortificati nelle Sue promesse, leggendo la Sua Parola per sviluppare i nostri muscoli spirituali ed essere pronti, ogni giorno, al combattimento.
Abrahamo aveva il suo esercito composto da 300 uomini che si allenavano ogni giorno e per questo furono pronti quando dovettero andare a liberare Lot e la sua famiglia.
Siamo chiamati anche a pregare per sostenere la battaglia che sta affrontando un nostro fratello o sorella in Cristo. Per fare questo dobbiamo fortificarci di continuo nella Parola di DIO e nella preghiera, per non arrenderci prima che sia giunta la vittoria.
EBREI 12:4
<<Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato>>
Noi siamo sotto la legge dello Spirito e della Vita ma dobbiamo combattere contro la legge del peccato e della morte che ci procura delle ferite.
MATTEO 6:13
<<E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen>>
Combattere la tentazione di prendere le scorciatoie non facendo il percorso lungo che DIO ci ha indicato. Il vero guerriero di DIO deve vedere, prima che accada, il risultato finale, cioè la vittoria, come successe a Gesù che vide in croce che con la sua morte avrebbe portato alla salvezza i perduti.
LUCA 22:44
<<Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor più intensamente; e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra.>>
Gesù ha sofferto tantissimo ma ha resistito fino alla fine.
Giuseppe resistette alla tentazione della moglie di Potifar e come ricompensa fu gettato in prigione ma continuò a confidare in DIO e alla fine ottenne la vittoria.
LUCA 18:7
<<Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte? Tarderà egli forse a intervenire a loro favore?>>
Qui sta scritto che a chi persevera fino alla fine nel credere che DIO è Colui che ci dà la vittoria sulle menzogne del diavolo, dichiarando con costanza le Sue promesse e quale DIO sia il nostro DIO; un DIO che provvede, che ci fa giustizia, che ci fa vendetta sul nemico; esercitando i muscoli spirituali per non dare luogo nella nostra mente alle bugie del diavolo.
ATTI 12:5-17
<<5 Ma, mentre Pietro era custodito nella prigione, continue orazioni a Dio erano fatte dalla chiesa per lui. 6 Or la notte, prima che Erode lo facesse comparire in pubblico, Pietro dormiva in mezza a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. 7 Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella; e, percosso il fianco di Pietro, lo svegliò, dicendo: “Alzati in fretta!”. E le catene gli caddero dalle mani. 8 Quindi l’angelo gli disse: “Cingiti e allacciati i sandali”. Ed egli fece così. Poi gli disse: “Avvolgiti nel mantello e seguimi”. 9 E Pietro, uscito, lo seguiva senza rendersi conto che ciò che gli stava accadendo per mezzo dell’angelo fosse vero; infatti egli pensava di avere una visione. 10 Ora, come oltrepassarono il primo e il secondo posto di guardia, giunsero alla porta di ferro che conduceva in città, ed essa si aprì da sé davanti a loro; e, usciti, percorsero una strada, e all’improvviso l’angelo lo lasciò. 11 Quando rientrò in sé, Pietro disse: “Ora per certo riconosco che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode e ha resa vana tutta l’attesa del popolo dei Giudei”. 12 Quando si rese conto della situazione, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco, dove molti fratelli erano radunati e pregavano. 13 Appena Pietro bussò alla porta d’ingresso, una serva di nome Rode si avvicinò cautamente per ascoltare. 14 E, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse dentro e annunziò che Pietro stava davanti all’ingresso. 15 Ma essi le dissero: “Tu vaneggi”. Ella però affermava che era così. E quelli dicevano: “E’ il suo angelo”. 16 Pietro intanto continuava a bussare. Or essi, avendo aperto, lo videro e sbigottirono. 17 Ma egli, fatto loro cenno con la mano di tacere, raccontò loro come il Signore lo aveva fatto uscire dalla prigione. Poi disse: “Riferite queste cose a Giacomo e ai suoi fratelli”. Poi uscì e si recò in un altro luogo.>>
V.5 “… continue orazioni …” cioè pregando senza sosta.
La serva, fra tutti, fu l’unica che credette alla liberazione di Pietro mentre gli altri pregavano per lui ma non credevano che quello per cui stavano pregando potesse accadere.
Ecco perché dobbiamo esercitarci a perseverare nella preghiera, prima ancora di dover andare in battaglia, per poi resistere fino a vedere la vittoria finale.
Solo coloro che stringono i denti, mettono mano all’aratro e non guardano indietro, sperando contro ogni speranza, sono adatti al Regno di DIO. Amen