CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                        Mt 22:1 E Gesù, riprendendo la parola, di nuovo parlò loro in parabole, dicendo: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re, il quale preparò le nozze di suo figlio. ……..

8 Disse quindi ai suoi servi: "Le nozze sono pronte, ma gl'invitati non ne erano degni. 9 Andate dunque agli incroci delle strade e chiamate alle nozze chiunque troverete". 10 E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 11 Ora il re, entrato per vedere i commensali, vi trovò un uomo che non indossava l'abito da nozze; 12 e gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere l'abito da nozze?". E quegli rimase con la bocca chiusa. 13 Allora il re disse ai servi: "Legatelo mani e piedi, prendetelo e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti". 14 Poiché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

 

Noi siamo la sposa di Cristo e non soltanto degli invitati. l’abito da sposa nel naturale si indossa una sola volta, è qualcosa di straordinario ed elegante che non può essere indossato se non una volta sola. Il Signore Gesù ci ha dato l’abito della giustizia che ci serve per avere comunione con DIO e non aver più paura di stare alla Sua presenza poiché è l’abito della grazia che ci dà l’identità di figli di DIO e che ci permette di entrare nel regno, facendo regnare DIO nel nostro cuore, ogni giorno.

Diverso è l’abito delle nozze poiché dopo essere stati salvati e giustificati per fede, bisogna ora che camminiamo con DIO per poter indossare questo abito.

 

Romani 13:14 Ma rivestitevi del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfare le sue concupiscenze.

 

Qui è indicato un altro tipo di vestito che è quello di essere rivestiti di Cristo sapendo che noi siamo dentro di Lui e che Lui è dentro di noi, che siamo un tutt’uno e viviamo per fede.

 

Isaia 61:10 Io mi rallegrerò grandemente nell’Eterno, la mia anima festeggerà nel mio DIO, perché mi ha rivestito con le vesti della salvezza, mi ha coperto con il manto della giustizia, come uno sposo che si mette un diadema, come una sposa che adorna dei suoi gioielli.

 

Gesù ci ha rivestito grandemente ma ora spetta a noi fare qualcosa per camminare con il Signore.

Nella prima Scrittura abbiamo letto che il re invitò chiunque al banchetto, buoni e cattivi, ai quali venne anche data la veste per la festa. Ma ci fu uno che non la indossò e fu gettato nel fuoco eterno.

I primi convocati rappresentano gli israeliti che non riconobbero Gesù come il Messia; noi apparteniamo a coloro che sono stati convocati in seconda convocazione e siamo coloro che siamo stati convocati dal Re, per le nozze del Figlio.

 

Apocalisse 19:7 Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. 8 E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi>>.

 

La sposa di Cristo si deve preparare indossando la veste di lino finissimo, puro e risplendente che sono le opere dei santi, le opere della fede che i cristiani devono compiere e che non consistono nel semplice fatto di andare in chiesa ma, per adorare il Signore, nell’essere partecipi delle afflizioni degli altri e nel portarle a Cristo, intercedendo per essi, mostrando affetto verso i fratelli in Cristo, seminando amore e non discordie.

La giustizia è quella che ricevette Abrahamo perché credette in quello che DIO aveva detto e fece le opere giuste ogni giorno.

C’è un progetto quotidiano che DIO vuole che svolgiamo ogni giorno compiendo le opere giuste di fede e di ubbidienza a quello che lo Spirito Santo ci dice di compiere quotidianamente.

Abrahamo credette ma anche ubbidì alle opere, come quando era disposto a sacrificare suo figlio Isacco sull’altare così come DIO gli aveva chiesto per mettere alla prova la sua fede.

Il vero cristiano compie le opere e non resta inattivo sul divano; è un cittadino del regno se produce rendendo un servizio a DIO, una missione, proprio come avviene nel mondo naturale, e ne riceverà poi una ricompensa. Se compiamo le opere giuste, avremo la veste bianca di lino finissimo ed anche il premio della giustizia, pace e gioia mentre siamo sulla terra.

DIO è sovrano e Lui ha tutto sotto controllo anche mentre ci troviamo nell’afflizione perché Lui ha la soluzione ad ogni problema. Compiere le opere non è pesante ma piacevole se comprendiamo che stiamo facendo le opere giuste e non i nostri fioretti che sono dettati da noi stessi.

Sarà lo Spirito Santo a mostrarci quali sono le opere giuste e come dovremo parlare ed agire.

In Matteo 25, la parabola delle dieci vergini, ci fa comprendere che alle vergini avvedute veniva versato dell’olio fresco man mano che esse compivano le opere giuste; lo stesso DIO farà con noi versando su di noi nuova unzione fresca per compiere sempre altre opere.

 

Matteo 25:14 <<Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì. 16 Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò e trafficò con essi, e ne guadagnò altri cinque. 17 Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore. 19 Ora, dopo molto tempo, il signore di quei servi ritornò e fece i conti con loro. 20 E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: “Signore, tu mi affidasti cinque talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque”. 21 E il suo Signore gli disse: “Bene , servo buono e fedele; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”. 22 Poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: “Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due”. 23 Il suo signore gli disse: “Bene, servo buono e fedele; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”. 24 Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco, te lo restituisco”. 26 E il suo signore, rispondendo, gli disse: “Servo malvagio e indolente, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, avrei riscosso il mio con l’interesse. 28 Toglieteli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà; ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha. 30 E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà pianto e stridor di denti.

 

la parabola dei talenti ci dice che i primi due hanno agito senza discutere gli ordini ricevuti mentre il terzo, che aveva un’immagine di DIO distorta, non agì perché ebbe paura e fu condannato da DIO.

Quindi dobbiamo vivere con gioia per essere stati scelti da DIO e di avere il privilegio di servirlo, essendo chiamati ad essere la luce ed il sale della terra, per portare speranza e gioia nel mondo naturale che non conosce la Verità, amando chi ci insulta e ci umilia, chi si comporta con cattiveria nei nostri confronti. Siamo chiamati ad avere fede e pazienza ogni giorno ed a vivere non solo per soddisfare i bisogni della nostra famiglia, ma anche quelli di coloro che sono nel mondo e che sono lontani da DIO, vivendo noi per primi in comunione con il Signore per essere equipaggiati per compiere le opere giuste e non rinnegare la Verità di DIO dinanzi a coloro che vorrebbero farcela rinnegare.

 

Matteo 5:44 Ma io vi dico:amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sui giusti e sopra gli ingiusti.

 

Dobbiamo vivere questa Scrittura, pregando e benedicendo coloro che ci maltrattano perché questo è quello che il Signore ci ha comandato.

 

Isaia 52:1 Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion; indossa le tue splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché in avvenire non entreranno più in te l’incirconciso e l’impuro. 2 Scuotiti di dosso la polvere, levati e mettiti a sedere, o Gerusalemme; sciogliti le catene dal collo, o figlia di Sion che sei in cattività!

 

Perciò indossiamo le splendide vesti che siamo chiamati a prepararci per le nozze, noi facciamo le opere e DIO tesserà il lino purissimo le nostre vesti. Amen.

 

 

 

 

 

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