CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                        Ebrei 3:7 Perciò, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, 8 non indurite i vostri cuori come nella provocazione, nel giorno della tentazione nel deserto, 9 dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere. 10 Perciò mi sdegnai con quella generazione e dissi: Errano sempre col cuore e non hanno conosciuto le mie vie; 11 così giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo».

12 State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente, 13 ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: "Oggi", perché nessuno di voi sia indurito per l'inganno del peccato. 14 Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio, 15 mentre ci è detto: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nella provocazione». 16 Chi furono infatti quelli che, avendola udita, lo provocarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto per mezzo di Mosè? 17 Ora chi furono coloro coi quali si sdegnò per quarant'anni? Non furono coloro che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto?

 

In questo capitolo per ben due volte è usato il termine “oggi” riferito al fatto che non dobbiamo indurire il nostro cuore quando DIO ci parla ma, invece, prestare molta attenzione e credere alla sua Parola perché Lui ci vuole dare ma sta a noi compiere delle azioni in fede per prendere ciò che ci ha promesso.

Il popolo di Israele rimase nel deserto per 40 anni a causa dell’incredulità ed al fatto che non aprirono i loro orecchi quando l’Eterno disse loro di separarsi dalla cultura mondana, dal peccato e dall’egoismo causato dal loro cuore indurito.

Anche in questo tempo, DIO ci sta dicendo le stesse cose cioè di stare con gli orecchi aperti e con il cuore predisposto all’ubbidienza alla Sua Parola e separarci dall’iniquità.

DIO ci parla ogni giorno, anche attraverso le situazioni o le persone che incontriamo ma per ascoltarlo dobbiamo essere in comunione con Lui, spirito, anima e corpo, per discernere la voce sua da quella del nemico delle anime nostre.

Inoltre dobbiamo comprendere che DIO non affida missioni a chi non è disposto a cambiare le proprie abitudini ed il proprio carattere o pensa di poter fare a meno di Lui. DIO è colui che ci dice la Verità che spesso ci può risultare scomoda perché intende disciplinarci per favorire il nostro cambiamento in quanto siamo il tempio dello Spirito Santo.

L’ingratitudine, la mormorazione ed il peccare, ci rendono iniqui agli occhi di DIO ed induriscono il nostro cuore verso di Lui, ma Egli ci ama e vuole che lo ascoltiamo ed agiamo in accordo alla Sua Parola.

 

Giovanni 10:27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono;

 

Pecore che ascoltano e mettono in pratica, questo dobbiamo essere non avendo paura di quello che potrebbe accaderci nel naturale fin quando il piano di DIO non si realizzerà nella nostra vita.

 

Matteo 12:47-50 E qualcuno gli disse:<<Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e cercano di parlarti>>. 48 Ma egli, rispondendo, disse a colui che lo aveva informato: <<Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?>> 49 E distesa la mano verso i suoi discepoli, disse: <<Ecco mia madre e i miei fratelli. 50 Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello, sorella e madre>>.

 

Matteo 7:21 Non chiunque mi dice “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

 

La mormorazione non ci permetterà di entrare nel regno di DIO perché ci fa dimenticare che Gesù è morto al posto nostro per purificarci dal peccato con il suo sangue preziosissimo. DIO ci ha scelti proprio come fece Gesù con i suoi discepoli che appena furono scelti, abbandonarono prontamente ciò che stavano facendo per seguire il Maestro, passando subito all’azione.

Può succedere che per fare la volontà di DIO, spesso dobbiamo soffrire ed agire essendo consapevoli che DIO non ci chiede di fare ciò che è al di sopra delle nostre forze ed è Lui che ci equipaggia. L’Eterno fa il 99% e noi siamo chiamati a fare solo l’1%, perché a DIO piace collaborare con noi.

 

Esodo 20:19 Perciò essi dissero a Mosè: <<Parla tu con noi e noi ti ascolteremo, ma non ci parli DIO perché non abbiamo a morire>>.

 

Da questa Scrittura si evince che quello che DIO diceva a Mosè, dovevano sentirlo tutti ma, essendo quel popolo lontano da DIO perché non volevano cambiare, avevano paura di morire tutti al suono della Sua voce, perciò dissero a Mosè che non volevano ascoltare. Questo fatto però ha prodotto come conseguenza la loro morte nel deserto ed il fatto che i loro figli dovettero combattere per entrare nella terra promessa. Gli Ebrei di allora, essendo induriti nel cuore, ebbero bisogno dei 10 comandamenti perché erano iniqui e ribelli, proprio come lo è il mondo di oggi. Ma il cristiano vero osserva i comandamenti non per paura ma perché si sentirebbe iniquo se non lo facesse.

 

Ebrei 12:22-25 Ma voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e a miriadi di angeli, 23 all’assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il giudice di tutti, e agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele. 25 Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo colui che parla dal cielo.

 

Al versetto 25 ci viene detto di stare attenti ad ascoltare colui che ci parla cioè l’Eterno, stando attenti a non addolcire troppo il messaggio della grazia di DIO verso di noi poiché essa è un favore immeritato e se non stiamo attenti potremmo perdere la salvezza se non persevereremo fino alla fine crescendo ogni giorno in ascolto a quello che DIO vuole che facciamo.

 

Ebrei 12:28 – 29 Perciò ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole, con riverenza e timore, 29 perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

 

L’opposto della gratitudine è la mormorazione, perciò stiamo attenti ad avere timore e riverenza verso DIO, perché DIO è un fuoco consumante, ed attenti anche alla ribellione che è quella che ci fa perdere la comunione con Lui e di conseguenza la salvezza.

 

Ebrei 12:4 – 8 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, 5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: <<Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce>>. 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual’è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli.

 

Combattere contro il peccato, qui è da intendersi come combattere contro la ribellione, la mancanza di rispetto e di timore verso le cose che riguardano DIO.

Inoltre dobbiamo ricordarci che quando DIO ci riprende, lo fa perché ci ama e ci reputa suoi figli e come tali vuole proteggerci dal diavolo.

 

Ebrei 12:12 -16 Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti, 13 e fate dei sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non divenga slogato, ma sia piuttosto risanato. 14 Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia attraverso la quale molti vengano contaminati; 16 e non vi sia alcun fornicatore o profano, come Esaù, che per una vivanda vendette il suo diritto di primogenitura.

 

Il versetto 12 è da intendersi come dover parlare in modo franco e schietto, proclamando la verità ad alta voce, riprendendo ciò che ci è caduto dalle mani cioè ciò che di buono abbiamo fatto e che poi abbiamo perso perché siamo stati di scandali per gli altri, aggiustandoci attraverso la Parola di DIO;

e facendoci aiutare per vedere ciò che dobbiamo modificare nella nostra vita. Essendo anche procacciatori di pace ovunque ci troviamo, rigettando ogni amarezza che ci impedisce di ricevere la grazia di DIO ed allontanandoci dalla tentazione che ci impedisce di vedere la gloria di DIO nella nostra vita.

Quindi facciamo molta attenzione alla mormorazione, alla ribellione ed alla mormorazione, stando attenti a non maledire ma a benedire anche coloro che ci fanno soffrire. Amen

 

 

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