CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                        Isaia 6:1 Nell'anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.

3 L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». 4 Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. 5 Allora io dissi: «Ahimé! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l'Eterno degli eserciti». 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall'altare. 7 Con esso mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato». 8 Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». Io risposi: «Eccomi, manda me!».

 

La Scrittura ci dice che: “ siamo trasformati nella stessa immagine …..”; ma ciò che deve essere trasformato è l’immagine che c’è nella nostra mente riguardo a noi, a DIO ed alla realtà naturale, al fine di vedere le cose come stanno veramente cioè come le vede DIO.

Quindi, vedere anche nell’invisibile dove ci sono gli angeli e la mano di DIO ma anche i demoni sui quali dobbiamo prendere autorità per cacciarli.

Principalmente, però, abbiamo bisogno di vedere la mano di DIO che ci incoraggia e ci dà forza dinanzi alle circostanze che ogni giorno cercano di farci identificare in modo sbagliato, cioè malati, vulnerabili, deboli nello spirito.

 

Isaia 6:1 Nell’anno della morte del re Uzziah, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto ed elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2 Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno di essi aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3 L’uno gridava all’altro e diceva: <<Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria>>. 4 Gli stipiti della porta furono scossi dalla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempì di fumo. 5 Allora io dissi: <<Guai a me! Io sono perduto, perché sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; eppure i miei occhi hanno visto il Re, l’Eterno degli eserciti>>. 6 Allora uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva preso con le molle dall’altare. 7 Con esso mi toccò la bocca e disse: <<Ecco, questo ha toccato le tue labbra, la tua iniquità è rimossa e il tuo peccato è espiato>>. 8 Poi udii la voce del Signore che diceva: <<Chi manderò e chi andrà per noi?>>. Io risposi: <<Eccomi, manda me!>>.

 

Isaia si trova a vedere qualcosa di straordinario ovvero vedere DIO, il Suo trono e gli angeli serafini che lo attorniano volando tutti nello stesso senso, senza mai scontrarsi, e che gridano che l’Eterno è Santo e pieno di gloria. La gloria di DIO è anche su tutta la terra, ma noi non la vediamo perché abbiamo bisogno di essere quello che DIO ci chiama ad essere, cioè essere trasformati nel nostro modo di vederci perché siamo nel mondo influenzati dai demoni e dobbiamo decidere se vogliamo essere influenzati da loro oppure scegliamo di seguire DIO. Perciò, una volta che abbiamo scelto di seguire DIO, per entrare nella Sua chiamata dobbiamo purificarci attraverso la Parola di DIO che va dichiarata con la nostra bocca al fine di purificarla da ciò che è impuro e che è in questo mondo.

Parlare la Parola di DIO sempre, soprattutto dinanzi alla tentazione come fece Giuseppe, il quale non cedette alle lusinghe avanzategli dalla moglie del suo padrone Potifar.

La purificazione non sta solo nel purificare la nostra bocca con il Sangue di Gesù ma anche nel purificare il nostro cuore ed il nostro spirito, al fine di essere puri ma anche per essere santi cioè appartati per il servizio a DIO. Affinché tutto ciò possa avvenire è necessario cercare il volto di DIO al cospetto del quale saremo in grado di vedere le nostre iniquità e la nostra sporcizia del cuore.

Davanti a DIO c’è l’elemento purificativo, il carbone ardente che purifica la nostra bocca quando riceviamo la Parola di DIO che ci rende liberi perché conosciamo la Verità, che ci viene detta senza dolcificante come invece purtroppo accade oggi in molte chiese dove la Parola di DIO viene edulcorato.

 

1 Pietro 1:15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta,

 

Abbiamo bisogno di essere santi perché DIO ci ha detto di essere santi per camminare nell’ubbidienza alla voce del Padre e fare ciò che Lui ci comanda.

Nel mondo, siamo anche chiamati a svolgere un lavoro secolare che andrebbe svolto con la consapevolezza che il nostro datore di lavoro non è solo l’uomo ma principalmente il nostro DIO al quale va data tutta la gloria.

 

Efesini 6:5 Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, 6 non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo, 7 servendo con benevolenza come a Cristo e non come agli uomini, 8 sapendo che ciascuno, schiavo o libero che sia, se avrà fatto del bene, ne riceverà la ricompensa del Signore.

 

Al versetto 7 e 8 ci viene detto in pratica che siamo chiamati a fare tutto come se lo facessimo a Cristo e non agli uomini e che ne riceveremo comunque una ricompensa da parte di DIO, il quale vede tutto anche quando ci nascondiamo al buio. Questo perché in tutto ciò che facciamo possiamo onorare DIO oppure disonorarlo.

Quindi se vogliamo udire la voce di DIO ed entrare a far parte del regno per collaborare con Lui nel fare l’opera Sua nel mondo, dobbiamo essere puri, per questo abbiamo bisogno di DIO per trasformarci.

 

2 Cronache 26:1 Poi tutto il popolo di Giuda prese Uzziah, che aveva allora sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amatsiah.

2 Cronache 26:5 Egli cercò DIO durante la vita di Zaccaria, che aveva intendimento delle visioni di DIO; finché cercò l’Eterno, DIO lo fece prosperare. 6 Egli uscì e fece guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gath, le mura di Jabneh e le mura di Ashdod e costruì città nelle vicinanze di Ashdod e tra i Filistei. 7 DIO lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal e contro i Meuniti.

2 Cronache 26:16 Ma, divenuto potente, il suo cuore si inorgoglì fino a corrompersi e peccò contro l’Eterno, il suo DIO, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare incenso sull’altare dell’incenso. 17 Dopo di lui entrò il sacerdote Azariah con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi. 18 Essi si opposero al re Uzziah e gli dissero: <<Non tocca a te, o Uzziah, offrire incenso all’Eterno, ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire l’incenso. Esci dal santuario, perché hai peccato! Questo non ti procurerà alcun onore da parte dell’Eterno DIO>>. 19 Allora Uzziah, che aveva in mano un turibolo per offrire l’incenso, si adirò; ma mentre si adirava contro i sacerdoti, sulla sua fronte scoppiò la lebbra, davanti ai sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dell’incenso.

 

Al versetto 5 ci viene detto chiaramente che DIO ci fa prosperare fin quando lo cerchiamo con tutto il nostro cuore.

Mentre al versetto 16 notiamo che DIO aveva fatto prosperare re Uzziah ma quando questi divenne potente non fu più umile ma si inorgoglì, a causa di questo ed anche della sua disubbidienza e della sua ira, fu colpito dalla lebbra fino alla fine dei suoi giorni e perse il suo regno.

Perciò in ognuno di noi deve morire l’Uzziah che è dentro di noi, perché altrimenti non potremo vedere DIO, la Sua gloria e la nostra condizione iniqua che deve essere trasformata in purezza e santità, perché l’orgoglio porta alla ribellione che è quella che ci impedisce di ascoltare la voce di DIO. Amen.

 

 

 

 

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