CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

La cena del Signore deriva dalla Pasqua ebraica in cui si immolava un agnello senza peccato e dall’ultima cena fatta da Gesù con i Suoi discepoli. Gesù stesso ha istituito questa ordinanza a memoria del Suo sacrificio sulla croce.

Sul tavolo della santa cena erano presenti quattro calici ed il pane azzimo come era solito fare nel rituale ebraico, descritto in:

ESODO 6:6 Perciò di' ai figli d'Israele: "Io sono l'Eterno; vi sottrarrò dai duri lavori imposti su di voi dagli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi riscatterò con braccio steso e con grandi castighi. 7 Vi prenderò per mio popolo, e sarò il vostro DIO; e voi conoscerete che io sono l'Eterno, il vostro DIO, che vi sottrae ai duri lavori impostivi dagli Egiziani.

ESODO 12:26 Quando i vostri figli vi chiederanno: "Che significa per voi questo rito?", 27 risponderete: "Questo è il sacrificio della Pasqua dell'Eterno, che passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e risparmiò le nostre case"». E il popolo si inchinò e adorò.

Questo è quello che DIO ha comandato per tutte le generazioni. Nell’ultima Pasqua celebrata da Gesù con i discepoli, Gesù è l’Agnello che viene immolato e da quel momento si celebra un’altra Pasqua, in cui il Signore alza il terzo calice.

Analizziamo come si chiamano i quattro calici:

Il primo calice è quello della CONSACRAZIONE; DIO, con la Sua potente mano, ha fatto uscire il popolo dalla schiavitù dell’Egitto per farlo diventare il Suo popolo, perciò si parla di consacrazione ovvero essere per DIO.

Il secondo calice è quello della LIBERAZIONE.  

Il terzo calice è quello della BENEDIZIONE, che simboleggia il sangue offerto da Gesù in sacrificio per noi. Ma è anche il calice della Salvezza nostra.

Il quarto calice è quello della LODE, che simboleggia il canto di lode innalzato a DIO dagli Ebrei quando uscirono dopo aver bevuto il calice della benedizione.

La cena è un’ordinanza non un comandamento, che produce sicuramente del bene nel nostro cuore ma che non ci conferisce grazia in quanto questa l’abbiamo ricevuta tramite il sacrificio di Gesù; Egli ha bevuto il calice del peccato dove erano contenuti tutti i nostri peccati e le nostre lordure. Solo così Gesù poteva morire, perché Lui era senza peccato e chi è senza peccato non può morire. Tutto questo ci parla dell’Amore di DIO e ci fa comprendere che non dovremmo più peccare perché altrimenti il diavolo ci presenterà il conto e ci attireremo maledizioni nella nostra vita.

Tutti i Vangeli raccontano l’ultima cena ma Giovanni si sofferma in particolare sul lavaggio dei piedi che Gesù fece ai Suoi discepoli, in cui si umiliò non perdendo la dignità, rimase sempre il Figlio di DIO, così rimaniamo anche noi quando ci umiliamo poiché sta scritto che chi si umilia sarà innalzato e chi si innalza sarà abbassato.

1 CORINZI 11:23 Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me». 26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.

Questo Paolo lo ricevette per rivelazione perché Gesù glielo mostrò in spirito. Al versetto 24 ha inizio il nuovo Patto in cui ha fine il Patto ebraico.

Siamo chiamati ad esaminarci per non essere giudicati e condannati dal Signore insieme ai peccatori. DIO vuole che ci esaminiamo ogni volta per non essere giudicati, Lui non interviene fin quando non Gli chiediamo di perdonarci ed aiutarci, riconoscendo di aver bisogno di Lui.

Ci sono cinque aspetti da considerare:

Primo guardare DIETRO, quello che è il passato;

Secondo guardare DENTRO, vuol dire esaminare noi stessi, riconoscere di essere mancanti e chiedere perdono a DIO per non partecipare indegnamente alla cena del Signore. Non possiamo fare le vittime se stiamo soffrendo a causa nostra, delle nostre scelte sbagliate ma, pentendoci, chiediamo a DIO di perdonarci, così facendo chiuderemo la porta al diavolo e permetteremo a DIO di benedirci.

Esaminiamo le nostre motivazioni con cui facciamo le cose, il perché andiamo in chiesa, offriamo l’offerta, cerchiamo di non peccare magari non dicendo bugie, non ubriacandoci, non vestendoci in modo indecoroso, ecc..

Lo facciamo perché siamo spinti dall’amore verso DIO o perché abbiamo paura del giudizio degli altri. Non dobbiamo avere paura di DIO ma agire in modo da rallegrare il cuore di DIO perché Lo amiamo e Gli siamo grati per il sacrificio di Gesù che ci ha donato la salvezza eterna.

Esaminiamo anche se stiamo adempiendo la chiamata divina, se parliamo di Gesù agli altri, a coloro che sono distanti da DIO o che non lo conoscono, perché abbiamo il ministero della riconciliazione.

Esaminiamo se ci siamo fermati dal portare la Parola di DIO a causa degli scandali o se guardiamo solo a Gesù che è l’esempio perfetto da seguire. Tenendo gli occhi fissi su di Lui, Lo manifesteremo agli altri non solo con le nostre parole ma anche con le nostre azioni perché siamo in Cristo.

Lo manifesteremo non sospettando il male, non giudicando le persone ma perdonando e pregando per loro. Questo è l’atteggiamento giusto di un cristiano che vuole accostarsi alla cena del Signore.

GIACOMO 4:6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».

Sottomettendoci a DIO e resistendo alle tentazioni, perdonando e benedicendo, cacceremo il diavolo dalla nostra vita. Così saremo pronti per il ritorno di Gesù in cui ci sarà un giudizio per coloro che non si sono messi a posto con DIO.

Perciò, preghiamo il Signore di aiutarci ad essere ubbidienti alla Sua Parola ed a metterla in pratica.

Il calice ci parla anche della COMUNIONE con DIO che comprende anche l’aver comunione con tutti i fratelli in Cristo. Nessuno di noi si senta migliore degli altri, poiché tutti abbiamo bisogno della misericordia di DIO e del Suo perdono; perciò siamo chiamati a perdonare, a non giudicare ma ad amare tutti se non vogliamo perdere la pace che solo DIO ci dà. Lasciamo tutto nelle Sue mani perché ognuno di noi dovrà vedersela con l’Eterno, che è un giusto giudice.

Non apriamo brecce al nemico delle anime nostre ma chiudiamole, restando fermi nella fede e nella Parola di DIO.

Gesù ha istituito un nuovo Patto nel Suo sangue. Infatti, diventiamo figli di DIO solo se siamo in Cristo ed entriamo nel nuovo Patto in virtù del Suo sacrificio in croce.

GEREMIA 31:31 Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda;

Noi siamo entrati nella famiglia del popolo spirituale degli Ebrei, il popolo di DIO perché Lui vuole un unico popolo formato da tutti coloro che sono in Cristo.

In ogni patto ci sono dei diritti e dei doveri, come avviene ad esempio nel patto matrimoniale in cui c’è comunione, intimità, fedeltà, complicità, sostegno reciproco.

Nel Patto siglato con il Sangue di Gesù, essendo stati amati e perdonati, siamo chiamati a fare altrettanto.

TITO 2:11 Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, 12 e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente, 13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.

Gesù è la grazia salvifica, il Salvatore del mondo che toglie tutti i peccati. La grazia non ci aiuta a peccare per poi ricevere il perdono ma ci aiuta a non cercare le gioie della carne, a non cadere nelle concupiscenze del mondo.

GIUSTIZIA – SAGGEZZA – AMORE non desiderando di ubbidire al peccato, alla menzogna, al piacere illecito, al desiderare cose che non ci possiamo permettere essendo invece contenti di quello che abbiamo.

Solo alcuni vedranno Gesù quando tornerà ma c’è una moltitudine che aspetta di conoscerlo, per questo siamo chiamati a parlare di Lui.

Siamo chiamati a compiere le buone opere con zelo, essendo entusiasti ed appassionati per Gesù.

Poniamoci alcune domande: stiamo vivendo nella Grazia o viviamo per noi stessi? Viviamo per lo Spirito Santo che è in noi o viviamo per la nostra carne?

Stiamo collaborando con lo Spirito Santo chiedendo a Lui, ad inizio di giornata, come possiamo onorare DIO fin dal mattino?

A cosa stiamo rinunciando di peccaminoso nella nostra vita?

E’ importante esaminarci ogni giorno, se desideriamo onorare DIO attraverso la nostra vita quotidiana.

Noi siamo la giustizia di DIO, perché è Cristo che ci ha resi giusti, perciò dobbiamo guardare a Cristo e rinunciare all’empietà.

Noi siamo il tempio dello Spirito Santo che vive dentro di noi insieme ai Suoi doni che attiverà al momento opportuno. Per produrre frutti spirituali è necessaria una totale arresa allo Spirito Santo e permettere a DIO di rompere il nostro carattere per conformarlo a quello di Cristo Gesù, abbandonando il nostro vecchio modo di vivere.

ROMANI 8:17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.

Come eredi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo con i Suoi doni, la giustizia di DIO e tutto quello che serve per la vita spirituale e naturale.

2 PIETRO 1:3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.

V.3 DIO ci ha provveduto tutto quello che serve per la nostra vita naturale anche quello che pensiamo nessuno ci possa dare, Lui l’ha già provveduta.

v.4 Anche qui si parla di concupiscenza che è quella cosa che dà gioia alla nostra carne ma che non ci fa fare progressi nel cammino con DIO. Guardiamo, invece, quello che fa manifestare la giustizia, il servizio a DIO, la saggezza, l’Amore di DIO verso di noi e non perseguiamo la concupiscenza; così prenderemo tutte le promesse che servono per la vita naturale e per il servizio spirituale che consiste nel parlare di Gesù alle persone, imporre le mani e guarire gli infermi, cacciare demoni perché ci è stata data da Gesù l’autorità di fare tutto questo. Ognuno di noi deve fare la sua parte, non solo in chiesa ma fuori nel mondo.

Siamo anche noi partecipi della natura divina, il che significa che tutto quello che Gesù ha fatto come guarire i malati, moltiplicare i pani ed i pesci, resuscitare i morti, calmare la tempesta, guarire i lebbrosi, etc. possiamo farlo anche noi. Ma solo se rinunciamo all’empietà.

EFESINI 3:19 e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.

Essere ripieni della pienezza di DIO fa parte della benedizione del Nuovo Patto. Tutto di noi è arreso a DIO e Lui si muove attraverso di noi; per questo è necessario arrenderci sempre di più all’Eterno e fare tutto con zelo. E’ un cammino necessario da fare, poiché ancora non siamo totalmente arresi. Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accesso utenti