CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

 

Pred. Giuseppe Spadaro.                                                                                                            

 

Noi sappiamo di vivere in un corpo, di avere un’anima ma di avere anche uno spirito; proprio in virtù di quest’ultimo abbiamo bisogno di vivere in un contesto spirituale per stare bene e per godere delle benedizioni di DIO.

 

Geremia 17:7 Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno e la cui fiducia è l’Eterno! 8 Egli sarà come un albero piantato presso l’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume. Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi; nell’anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto.

Come cristiani siamo concentrati quasi esclusivamente sul fatto di portare molto frutto e questo spesso non ci permette di godere delle benedizioni di DIO, perché trascorriamo molto tempo ad esaminare noi stessi, il che in parte è positivo ma spesso è anche fonte di preoccupazione. In questo ci viene in aiuto la parola di DIO che ci suggerisce di essere come un albero pieno di foglie e rigoglioso che stende le sue radici lungo un fiume e che per questo non si accorge della calura che lo circonda. In pratica DIO vuole esortarci a stare ben saldi nella sua Parola ed attingere da essa il ristoro che ci porta a non sentire il bruciore dei problemi che ci circondano. Senza l’acqua della Sua Parola rischiamo di essere aridi avendo siccità spirituale e, di conseguenza, di non portare frutto.

Questo ci impedisce di ricevere la vita abbondante che DIO ci ha preparato.

Giovanni 4:6 Or qui c’era il pozzo di Giacobbe. E Gesù, affaticato dal cammino, sedeva così presso il pozzo; era circa l’ora sesta. 7 Una donna di Samaria venne per attingere l’acqua. E Gesù le disse:<<Dammi da bere>>, 8 perché i suoi discepoli erano andati in città a comperare del cibo. 9 Ma la donna samaritana gli disse:<<Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?>>. (Infatti i Giudei non hanno rapporti con i Samaritani). 10 Gesù rispose e le disse:<<Se tu conoscessi il dono di DIO e chi è colui che ti dice:”Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva>>. 11 La donna gli disse:<<Signore, tu non hai neppure un secchio per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12 Sei tu forse più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso, i suoi figli e il suo bestiame?>>. 13 Gesù rispose e le disse:<<Chiunque beve di quest’acqua, avrà ancora sete, 14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che zampilla vita eterna>>. 15 La donna gli disse:<<Signore, dammi quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più qui ad attingere>>. 16 Gesù le disse:<<Va a chiamare tuo marito e torna qui>>. 17 La donna rispose e gli disse:<<Io non ho marito>>. Gesù le disse:<<Hai detto bene:”Non ho marito”, 18 perché tu hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto la verità>>. 19 La donna gli disse:<<Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare>>. 21 Gesù le disse:<<Donna, credimi:l’ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. 24 DIO è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità>>.

Quando Gesù chiede alla samaritana dell’acqua da bere, la sciocca perché la donna non si aspetterebbe mai che un giudeo le chiedesse qualcosa. Ma Gesù vuole farci comprendere il concetto del dare e di offrire a DIO qualcosa di cui non ha bisogno, ma della quale si serve per benedirci.

Infatti chiede alla donna dell’acqua naturale per poi dare a lei dell’acqua spirituale, dell’acqua viva. La donna analizzando i fatti, comprende che Gesù essendo sfornito di secchio, non potrebbe attingere mai dell’acqua naturale e Gesù le spiega che l’acqua che vuole darle è un’acqua che è fonte di vita eterna. È un’acqua che si attinge stando alla presenza di DIO, in comunione intima, ogni giorno. Gesù va oltre e mette alla prova la sincerità della donna quando le chiede di andare a chiamare suo marito; lei risponde sinceramente di non avere marito; non mente, non si nasconde, ma si mostra a Gesù senza alcuna maschera. Questo è l’atteggiamento giusto di chi si vuole accostare a DIO e lo vuole adorare.

Anche riguardo all’adorazione, Gesù ci insegna attraverso il dialogo con la samaritana, che per adorare DIO non c’è bisogno di essere in un luogo specifico, perché l’adorazione è il momento in cui stiamo alla Sua presenza, entrando in un livello intimo e profondo che permette a noi di portare frutto, senza alcuno sforzo.

Gesù oltre a dirci di adorare DIO in Spirito, ci ha anche detto di farlo in Verità, ovvero senza indossare maschera alcuna, ma completamente sinceri, senza nascondere i nostri difetti ed abbandonandoci fra le sue braccia. Non si può mentire a DIO, Lui conosce tutti i nostri difetti ed il nostro vero essere, per questo possiamo offrirgli solo un piccolo bicchiere d’acqua e Lui lo riempirà grandemente dandoci la sua guida ed il suo incoraggiamento, ovvero la sua acqua che è vita eterna.

Per esaminare il nostro livello di adorazione, dobbiamo prendere in considerazione i seguenti sei livelli:

  • Punto zero ovvero IL MONDO composto da chi non conosce DIO.

  • NATO di NUOVO ovvero i primi giorni di vita spirituale, quando abbiamo ricevuto la salvezza ed abbiamo la consapevolezza di non essere più soli e riceviamo nel cuore la speranza di una nuova vita.

  • IL COMODO che è colui che è impegnato a frequentare gli studi biblici, che ascolta il culto, che va agli incontri di preghiera e partecipa anche agli altri eventi che si tengono in chiesa. Figurativamente lo possiamo immaginare come colui che si trova su una nave da crociera, che quindi non è bagnato dall’acqua.

  • IL PROFESSIONISTA ovvero colui che della vita spirituale ne fa un vero e proprio lavoro. Lo possiamo immaginare come un surfista che cerca di stare in piedi e vuole controllare la forza dell’acqua cavalcando l’onda; in pratica simboleggia colui che usa DIO per proprio tornaconto.

  • LO SMARRITO ovvero colui che ha conosciuto la Grazia e poi è tornato indietro. Lo si potrebbe raffigurare come un barbone che vive ai margini della società. Si tratta di colui che commette errori e non torna a DIO, perché è tornato nel mondo e pensa di poter fare a meno di DIO.

  • IL BEATO cui si parla nei versetti di GEREMIA 17:7-8 su citati. Figurativamente lo possiamo immaginare come colui che galleggia sull’acqua con le braccia aperte e si lascia cullare dalle onde del mare. Questa è simbolo della condizione di totale arresa a DIO, senza opporgli alcuna resistenza. Il beato non fa fatica a stare alla presenza di DIO e il suo spirito riesce ad ascoltare il suono della sua presenza. Il beato entra nel luogo santissimo che è il luogo dove adorare DIO, il cui accesso ci è stato permesso grazie al sacrificio di Gesù sulla croce che ha squarciato il velo del luogo santissimo dall’alto in basso, permettendoci di entrare.

DIO vuole che viviamo una vita vera ed abbondante, per questo ha preparato dell’acqua viva che è anche fonte di vita eterna e vuole che la riceviamo attraverso una profonda e sincera adorazione.

 

 

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