Luca 22:19 Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
1Cor 11:24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me». 25 Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me».
Accostiamoci alla cena non come un semplice memoriale ma come il fare qualcosa che porta beneficio nel nostro uomo spirituale, nella nostra anima e nel nostro uomo fisico.
Noi siamo principalmente spirito ed abbiamo la responsabilità della nostra anima e del nostro fisico.
Che lo Spirito Santo di DIO ci possa far comprendere la sostanza e la benedizione che derivano dall’averci comandato di mangiare il pane che simboleggia il corpo spezzato di CRISTO che ci ha provveduto con il suo sacrificio la salvezza, e di bere il vino che simboleggia il sangue che GESU’ ha versato sulla croce.
DIO vuole che viviamo una vita abbondante mentre compiamo ciò che Lui ci ha comandato di fare stando in comunione con LUI in totale ubbidienza. GESU’ ci dice di mangiare il suo pane spirituale che ci fa del bene e non mangiare il frutto del male, come invece fecero i nostri progenitori Adamo ed Eva.
GENESI 2:15-17
<<15 L’Eterno DIO prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: “Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; 17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.>>
Tutto poteva essere mangiato, tranne il frutto dell’albero del bene e del male. La morte di cui parla DIO è la perdita della purezza, della pace, del senso di fanciullezza che fanno vivere senza paura e senza sofferenza alcuna.
L’uomo nel giardino dell’EDEN si trovava in una condizione ideale, in un clima perfetto, senza tempeste né temporali e godeva costantemente della presenza di Dio e della sua pace.
GENESI 3:6-7
<<6 E la donna vide che l’albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l’albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Allora si apersero gli occhi di ambedue e si accorsero di essere nudi; così cucirono delle foglie di fico e fecero delle cinture per coprirsi.>>
Questo fu il giorno in cui nacque la religione, il giorno in cui l’uomo si fece un abito per coprire le vergogne che prima non conosceva perché non guardava a se stesso. Adamo ed Eva vedevano la creazione e si rallegravano ma poi hanno iniziato a vedere la loro bassezza, la loro vergogna e si sentivano a disagio dinanzi a DIO, perché non guardavano più a LUI ma a loro stessi e cercavano in loro stessi la risposta ai problemi e non più in DIO. Parimenti soffre ed è ingannato colui che pensa di essere perfetto e di non aver bisogno di DIO.
Il disagio ci porta a dire bugie e a perseverare nella condizione di vergogna ma DIO ha provveduto l’abito giusto: una tunica di pelle che simboleggia la pelle di GESU’.
GENESI 3:21
<<Poi l’Eterno DIO fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.>>
Perciò chiediamo a DIO di avere la rivelazione di cosa significa la tunica di pelle, che è la pelle di GESU’ data per noi sulla croce, cominciando a realizzare dentro di noi le cose spirituali di DIO. Noi siamo vestiti della pelle di GESU’ e siamo purificati con il sangue di CRISTO. Perciò guardiamo a GESU’ e non guardiamo a noi stessi, ai nostri limiti, ma confidiamo in Lui perché è da Lui che procede l’amore vero.
EBREI 4:16
<<Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno.>>
Non vergogniamoci di andare a DIO per i nostri bisogni perché Lui è colui che provvede e non arriva mai in ritardo.
È DIO che fa la differenza nella nostra vita e in Lui c’è la soluzione per ogni nostro problema se ci accostiamo all’Eterno vedendoci coperti con la pelle di GESU’. Questo ci serve per credere totalmente nell’opera di CRISTO che ci purifica da ogni peccato.
ROMANI 7:18
<<Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo.>>
Paolo non aveva alcuna paura, neppure di morire, ma era cosciente nella carne di non fare ciò che doveva ma nello spirito era cosciente di indossare la pelle di CRISTO.
CRISTO si è spogliato; significa che si è poi rivestito dei nostri peccati e ha dato a noi la sua pelle per vestirci di santità. Infatti al v.4 sta scritto che siamo stati liberati dal peccato e rivestiti della giustizia di CRISTO e che il sangue di GESU’ ci purifica da ogni peccato, lavando la nostra veste da ogni macchia.
1 GIOVANNI 1:7
<<ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.>>
EBREI 12:24
<<e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele.>>
Il sangue di GESU’ ci fa ricevere perdono mentre il sangue di ABELE grida vendetta.
1 CORINZI 11:27-32
<<27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo.>>
“…indegnamente…” non vuole dire essere indegno ma significa un’altra cosa, poiché nessuno di noi è degno dinanzi a DIO.
APOCALISSE 5:1-14
<<1 Poi vidi nella mano destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. 2 E vidi un angelo potente, che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?”. 3 Ma nessuno, né in cielo né sulla terra né sotto terra, poteva aprire il libro e guardarlo. 4 Io piangevo forte, perché nessuno non era stato trovato nessuno degno di aprire e di leggere il libro, e neppure di guardarlo. 5 Allora uno degli anziani mi disse: “Non piangere; ecco, il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli”. 6 Poi vidi ritto, in mezzo al trono e ai quattro essere viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello come ucciso, il quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio mandati per tutta la terra. 7 Egli venne e prese il libro dalla mano destra di colui che sedeva sul trono. 8 E, quando ebbe preso il libro, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro pieni di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 E cantavano un nuovo cantico dicendo: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato ucciso, e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra”. 11 Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono, agli essere viventi e agli anziani; il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, 12 che dicevano a gran voce: “Degno è l’Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la benedizione”. 13 Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: “A colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione, l’onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli”. 14 E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen!”. E i ventiquattro anziani si prostrarono ed adorarono colui che vive nei secoli dei secoli.>>
Dalla creazione dell’uomo fino al giorno del giudizio non si trova uno degno ma questo non è un problema poiché GESU’ ci ha resi degni con il suo sacrificio sulla croce, con il suo sangue asperso per noi.
È la grazia di GESU’ che ci fa accostare degnamente a DIO; sono il corpo e il sangue versato da CRISTO.
Esaminare noi stessi non significa solo vedere i nostri peccati, per i quali il diavolo ci accusa, ma esaminare se non abbiamo avuto discernimento del corpo di CRISTO perché ciò permette al diavolo di distruggerci prematuramente con la malattia e la morte.
Perciò cerchiamo il volto di DIO non guardando a noi stessi ma guardando a CRISTO. Questo ci fa presentare degnamente davanti a DIO e stronca il piano distruttivo che il diavolo ha preparato contro di noi. AMEN.