I Cor.1:9"…Fedele è Dio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore"
Essere in Cristo, significa essere entrati nella famiglia di DIO, in cui DIO è nostro Padre e Gesù il nostro fratello maggiore. Essere in una famiglia in cui si instaura una relazione che ha dei diritti e dei doveri, verso il Padre e verso i fratelli.
I nostri diritti come figli di DIO sono enunciati nei Vangeli, dove sta scritto che ci viene dato uno spirito nuovo e siamo diventati eredi con Cristo. Questo, in particolare, lo troviamo scritto in:
Romani 8:16 Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di DIO. 17 E se siamo figli, siamo anche eredi di DIO e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.
La sofferenza è una conseguenza dell’essere figlio di DIO, in Cristo. Se ci muoviamo usando i nostri diritti, daremo certamente fastidio al diavolo che vuole ostacolarci in tutti i modi.
Essere una nuova creatura significa sapere che riceviamo un nuovo spirito in un corpo vecchio che ha bisogno di entrare in comunione con DIO per rinnovare la mente.
Efesini 4:23 per essere rinnovati nello spirito della vostra mente, 24 e per rivestire l’uomo nuovo, creato secondo DIO nella giustizia e nella santità della verità.
Avere la conoscenza rivelata che produce un cambiamento di azione e di pensiero. Un potenziale che va oltre i limiti della nostra mente naturale, che ci permetterà di manifestare la gloria di DIO nella creazione. DIO ci da rivelazione quando siamo soli in comunione con Lui e sentiamo di essere amati e di essere importanti per Lui.
Romani 3:24 ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Vivere nella gioia di DIO vuol dire non solo avere relazione con Lui per aver ricevuto Gesù nel nostro cuore, ma anche avere comunione con Lui, avendo un dialogo e non un monologo poiché non parliamo soltanto ma anche ascoltiamo.
Giovanni 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.
Gesù viveva nella gioia e questo dipendeva dal fatto che era ubbidiente al Padre e lo stesso vuole che accada anche a noi, suoi discepoli. Se c’è gioia in noi, la nostra vita sarà benedetta perché viviamo in comunione con il nostro RE ed avremo accesso a tutti i nostri diritti.
Atti 13:52 E i discepoli erano ripieni di gioia e di Spirito Santo.
1 Pietro 1:8 che, pur non avendolo visto, voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa,
Giovanni 13:34 Vi dò un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri>>.
Ci saranno momenti duri nella vita ma se saremo in comunione con DIO avremo la forza di superare ed, ancor prima, affrontare quello che ci accade. Ricordiamo Gesù sulla croce che aveva gioia perché sapeva che stava per svergognare satana spogliandolo dei suoi poteri e stava portando la salvezza per tutti, caricandosi di tutti i peccati dell’umanità.
1 Corinzi 1:9 Fedele è DIO dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore.
La relazione senza comunione non ci permette di conoscere i nostri diritti. Quando pecchiamo, la relazione con DIO non si interrompe ma si perde la comunione con Lui.
La gioia, però, sta nella comunione che non ci fa più camminare nelle tenebre.
Unione del nostro spirito con il Padre, questa è la comunione che ci fa entrare nella ricchezza di DIO. La comunione ci da fede, guarigione, luce, rivelazione, pace, etc..
L’opposto viene quando non siamo in comunione con DIO, e produrrà malattia, tenebre, guerra, egoismo, mancanza di perdono.
Fuori dalla luce di DIO, il Sangue di Gesù non può purificarci, quando intenzionalmente pecchiamo.
La comunione con DIO in senso verticale, funziona se abbiamo anche comunione con i nostri fratelli, in senso orizzontale.
Perciò cerchiamo di vivere in pace, perdonando e chiedendo scusa quando sbagliamo ed agiamo da cristiani non carnali.
Nella parabola del figliol prodigo notiamo che non c’è comunione tra il padre ed i figli. Essi non si parlavano e non conoscevano quanto era grande l’amore del padre verso i figli. Non conoscevano il cuore del padre ma solo le sue ricchezze che erano quelle alle quali miravano. Non sapevano di avere un padre affettuoso, generoso, premuroso, con un immenso amore da trasmettere.
Nella comunione con DIO il nostro spirito si ravviva e non abbiamo ansia, agitazione, perdita di fede, mancanza di entusiasmo per le cose di DIO, non si entra nell’amarezza o nella ribellione, e non si hanno sensi di inferiorità, dubbi o fastidio verso i fratelli in Cristo.
Quindi guardiamoci dentro e verifichiamo cosa ci sta succedendo e cosa ci sta allontanando dall’avere comunione con DIO; chiediamo allo Spirito Santo di mostrarci ciò che dobbiamo aggiustare ed anche ciò che dobbiamo abbandonare per tornare ad avere comunione con Lui. Amen.