Mat.6:9 Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.
E’ fare la volontà di DIO che rende felici in questo mondo come il ringraziare DIO in ogni cosa che ci accade, sia essa positiva che negativa, perché, anche se siamo in mezzo alla tempesta, abbiamo la consapevolezza che Gesù è con noi sulla barca e non ci lascia e non ci abbandona durante la prova che stiamo attraversando.
E’ l’osservare i comandamenti di DIO e le sue leggi che ci rende felici e vittoriosi.
Prendiamo in esame quando Gesù incontrò il giovane ricco; quest’ultimo andò da Gesù perché sentiva che nonostante avesse tutto, gli mancava qualcosa. Infatti era ricco, prosperava ed osservava i comandamenti dal quinto al decimo ma non praticava i primi quattro in cui sta scritto di non anteporre nulla a DIO e di sottometterci alla sua signoria.
Dobbiamo distinguere la legge morale dalla legge cerimoniale.
La legge cerimoniale è figura dell’opera redentrice di Cristo sulla croce e che Lui portò a compimento questa legge, offrendo una volta e per tutte se stesso come sacrificio vivente per l’espiazione dei nostri peccati;
la legge morale è, invece, composta dai 10 comandamenti, l’osservanza dei quali ci aiuta a santificarci ogni giorno ed ad allontanarci dal peccare, dal dire bugie, dal cadere in tentazione.
Le persone del mondo ma anche un gran numero di cosiddetti cristiani, divorziano con grande facilità, non ricevono rispetto dai propri figli, non si vestono in modo consono sia nel mondo sia nella chiesa perché anche in questo non rispettano la volontà di DIO.
Matteo 5:17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. 18 Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. 21 «Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale"; 22 ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: "Raca" sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Pazzo!" sarà condannato alla geenna del fuoco.
In questi versetti è citato un solo comandamento che DIO ci ha dato, quello di non commettere omicidio, ma Gesù aggiunge che siamo degli omicidi ogni qual volta parliamo in modo offensivo verso gli altri, ma più avanti, in altri versetti, ci dice anche che si commette adulterio non solo facendolo ma anche semplicemente solo pensandolo o mentre si guarda con desiderio una donna od un uomo che non ci appartengono.
Quindi dovremmo ricordare tutti i giorni a noi stessi le leggi morali di DIO poiché viviamo in un tempo in cui il diavolo si sta dando un gran da fare per annullare con ogni mezzo quelli che sono i principi morali che DIO ci ha dati, perché così vorrebbe dimostrare che DIO non esiste.
Esodo 20:1 Allora Dio pronunciò tutte queste parole:
2 «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
3 Non avere altri dèi oltre a me.
4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
7 Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
8 Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo. 9 Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, 10 ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; 11 poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato.
12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».
La legge morale, se viene applicata, fa prosperare, questo è anche quello che accade anche oggi al popolo ebraico che la rispetta scrupolosamente.
Questa legge non passerà mai perché è un ordine ad amare e rispettare ed è il prerequisito per seguire Gesù e fare ciò che Lui ci comanda. Solo così Gesù sarà veramente il nostro Signore.
Matteo 5:13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
E’ importante sottolineare che le buone opere non ci servono per ottenere grazia presso DIO, ma per avvicinare le persone del mondo a Cristo, poiché tutti guardano a come stiamo camminando con DIO, se pratichiamo la sua legge morale o se la stiamo solo predicando, testimoniandolo con i fatti e non solo con le parole.
Genesi 17:1 Quando Abramo ebbe novantanove anni, il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro;
Camminare in modo da guardare la faccia di DIO ci permette di ricevere non solo la santità ma anche la realizzazione delle promesse che DIO ci ha fatto. Solo così potremo essere luce nel mondo.
Ebrei 12:1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
Anche qui si ribadisce il concetto che guardando a Gesù, non rischiamo di continuare a peccare ed ad avere una morale bassa che ci farebbe abbassare lo sguardo dinanzi a DIO poiché ci sentiremmo inappropriati. E’ l’ubbidienza alla legge morale di DIO che ci permette di guardarlo in faccia perché essa ci santifica.
Ebrei 12:16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.
Esaù rinunciò alla benedizione della primogenitura perché diede ad essa poco valore tanto che la svendette per un piatto di lenticchie e non si pentì mai di averlo fatto.
Questo ci fa comprendere che dobbiamo dare grande valore alla legge morale di DIO perché solo allora la nostra autorità sulle circostanze, sui nostri figli e sulle persone che desideriamo portare a Cristo, funzionerà.
E’ soltanto praticando ed ubbidendo alla legge morale di DIO avremo autorità anche sul diavolo quando si presenterà per accusarci o per tentarci. Amen.