CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

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Dobbiamo comprendere che la vita è un soffio, rispetto all’eternità, ed anche se vivessimo più di mille anni come visse Matuselemme, questo tempo non è niente. Perciò quello che è veramente importante è come stiamo vivendo la nostra vita sulla terra, perché questo determinerà come vivremo nell’eternità.

 

LUCA 16:19 «Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente. 20 Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose, 21 e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Or avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morì anche il ricco e fu sepolto. 23 E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno. 24 Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". 25 Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

 

Questa Scrittura non ci sta dicendo che l’inferno è riservato ai ricchi ma a coloro che ripongono la loro fiducia nelle cose di questo mondo, nelle ricchezze e non ha creduto DIO e non ha fatto diventare Gesù Cristo il signore della sua vita, poiché sarà Lui a far sentire nel cuore di condividere ciò che si ha con gli altri ed a dare le direttive giuste su come amministrare quei beni con amore e per amore del prossimo. Così facendo non saremo mancanti di nulla e saremo anche pieni di generosità verso gli altri.

Quindi, tornando alla Scrittura, possiamo affermare che il ricco è andato all’inferno non in quanto ricco ma perché vedendo il povero bisognoso non condivise nulla con lui.

Il povero dopo la morte andò nel seno di Abrahamo non in quanto povero ma perché in tutta la sua povertà non maledisse mai alcuno che non era stato generoso con lui e benedisse sempre coloro che erano stati generosi con lui, tanto che fu portato in cielo dagli angeli mentre l’altro pur avendo avuto una degna sepoltura sulla terra, fu portato all’inferno.

Con questa storia Gesù ci insegna che non finisce tutto quando moriamo ma che c’è un seguito che dipende da ciò che decidiamo di fare mentre siamo sulla terra e che non c’è più alcuna possibilità di cambiare le cose dopo la morte. Quindi la Salvezza dipende dalla nostra decisione di credere in Gesù mentre siamo ancora su questa terra.

 

MATTEO 7:21  Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?". 23 E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".

 

Queste sono parole molte dure alle quali dobbiamo prestare molta attenzione; la Parola di DIO è potente ma stiamo attenti all’attitudine del cuore con la quale la proferiamo, se per i nostri scopi personali o se per portare gloria solo a DIO.

DIO ci conosce e quando ricerchiamo la Sua presenza e gli chiediamo cosa Lui vuole che facciamo ed a cosa dobbiamo rinunciare nella nostra vita per essere in linea con la Sua volontà, chiedendogli anche la forza per farlo, cosicché Lui diventi veramente il Signore della nostra vita ogni giorno, vivendo la Sua Parola e non solo pronunciandola.

Quindi, per prima cosa dobbiamo esaminare noi stessi, rinunciando a ciò che Lui vuole affinché avremo un cambiamento nella nostra vita facendo così la Sua volontà e non la nostra.

 

Noi siamo salvati per grazia e la salvezza è un dono gratuito e non siamo salvati per le opere che facciamo poiché non c’è nulla a questo mondo che può pagare il prezzo per la Salvezza, poiché uno solo lo ha potuto fare ed è Gesù Cristo che è salito in croce per noi. A questo proposito ricordiamo uno dei due ladroni che furono crocifissi insieme a Gesù, di cui uno si pentì e chiese perdono a DIO, ricevendo così la Salvezza eterna, riconoscendo che Gesù è il Figlio di DIO.

Quest’uomo ha ricevuto la Salvezza eterna ma nella sua vita terrena non ha ubbidito a DIO e per questo non potrà ricevere premio alcuno.

 

EBREI 9:27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,

 

Da questa Scrittura comprendiamo che ci sono due giudizi: il Giudizio eterno di DIO ed il giudizio del tribunale di Gesù.

IL GIUDIZIO ETERNO avverrà quando ci sarà la resurrezione di tutti. A questo proposito ricordiamo che ci sono due resurrezioni, la prima resurrezione che avverrà pochi istanti prima del rapimento dei credenti, della chiesa e che è quello che accadrà a breve, in quanto ci sono già evidenti i segni di cui ha parlato Gesù in Matteo 24 ed in Luca 21.

La prima resurrezione è per coloro che hanno lasciato la terra prima che sia avvenuto il rapimento e che in cielo si trovano nello spirito ma senza corpo poiché il loro corpo corruttibile è tornato ad essere polvere. Ma dopo la prima resurrezione, ogni spirito riceverà un corpo incorruttibile come quello che Gesù aveva dopo che tornò sulla terra dopo essere risorto. Un corpo che poteva essere visto ma che gli permetteva di entrare ed uscire a porte chiuse.

 

EBREI 6:1 Perciò, lasciando l'insegnamento elementare su Cristo, tendiamo alla perfezione, senza porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno;

 

Quindi i morti risusciteranno, alcuni saranno coloro che si sono addormentati con la fiducia in Cristo ed il cui spirito rientrerà in un corpo glorioso e saranno coloro che precederanno un istante prima coloro che saranno rapiti, come leggiamo in:

 

1 CORINZI 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità. 54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». 55 O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria? 56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. 57 Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. 58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, irremovibili, abbondando del continuo nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

 

Al versetto 51 l’apostolo Paolo si riferisce ai credenti ovvero a coloro che hanno deciso di fare di Gesù il loro Signore con i fatti e non dicendolo solo con la bocca, che hanno veramente dato la loro vita al Signore e che se hanno avuto qualche caduta sono stati purificati con il sangue di Gesù e sono ritornati in fede ed a camminare in ubbidienza alla Parola di DIO. Quel corpo sarà perfetto e non avremo più alcun disturbo fisico, e sarà completamente nuovo e ci permetterà di vivere nell’eternità senza avere i segni del tempo, perché nell’eternità il tempo non esiste.

Inoltre, in cielo ci ritroveremo tutto ciò che avremo seminato sulla terra nel cuore delle persone in ubbidienza allo Spirito Santo.

 

2 CORINZI 5:9 Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.

 

Dinanzi al tribunale di Cristo compariranno tutti i cristiani, tutti coloro che hanno servito DIO ricevendo da Lui e dando agli altri. Cosa diversa è il giudizio del gran trono bianco di DIO.

Al tribunale di Cristo riceveremo un premio in proporzione a ciò che avremo dato sulla terra. Ci sarà una valutazione vera e propria che determinerà un premio diverso per ognuno.

 

1 CORINZI 4:5 Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

 

Qui è precisato che riceveremo la lode da DIO non il giudizio, quando saremo dinanzi al tribunale di Cristo.

 

1 CORINZI 3:9 Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio. 10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed altri vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, 11 perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. 12 Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, 13 l'opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. 14 Se l'opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, 15 ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.

 

Il fuoco proverà le opere di ciascuno ovvero l’ubbidienza alla voce di DIO senza aggiungere né togliere nulla a quello che Lui ci dice di fare.

La ricompensa altro non è il premio, che non riceveremo se solo avremo creduto ma non avremo ubbidito alla Parola di DIO.

Quindi dobbiamo vivere per adempiere lo scopo per cui DIO ci ha creato che principalmente è quello di predicare il Vangelo, esortando le persone a tornare a DIO. Amen.

 

 

 

 

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