Predicazione di Giuseppe Spadaro
Filippesi 3:12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la mèta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.
Quando DIO ci ha creato, ha messo in ognuno di noi dei doni diversi che rappresentano una piccola parte di quella che è la natura del nostro Creatore.
Fatta questa premessa, il predicatore di questa domenica, prosegue con il racconto di un’esperienza avuta qualche giorno prima che lo ha molto colpito. Ci racconta di aver assistito alla realizzazione di un ritratto da parte di un artista di strada molto dotato che, dopo essersi concentrato per qualche secondo, ha ritratto una bellissima donna partendo semplicemente tracciando una linea leggermente obliqua sul foglio da disegno.
Possiamo dire che anche DIO inizia il suo lavoro su di noi, partendo da una semplice linea, sulla quale lavora per formarci secondo il Suo progetto. DIO ha un progetto di vita abbondante per ciascun uomo, ma vuole del tempo per tracciare il nostro futuro, poco alla volta.
Il progetto di DIO per ognuno di noi è finalizzato al raggiungimento della meta finale che è la vita eterna. L’apostolo Paolo ne ha avuto la rivelazione e non a caso, al versetto 12 di Filippesi 3, usa il termine “premio” per indicare la vita eterna. DIO sa già cosa realizzeremo nella nostra vita, se entriamo a far parte del Suo progetto; Egli ha dinanzi a sé il prodotto finito, così come l’artista ha già dinanzi a sé il ritratto che ancora deve realizzare.
L’artista guarda al futuro, a quello che dovrà realizzare, non a quello che ha realizzato nel passato. Anche l’agricoltore, quando semina non guarda al passato ma al futuro, a quello che sarà il frutto della sua semina, cioè al raccolto. Insomma se tutti avessimo guardato solo al passato non avremmo quello che oggi abbiamo come ad esempio i cellulari o qualsiasi altra cosa che è stata pensata e poi realizzata per essere da noi oggi utilizzata.
Lo stesso dobbiamo fare noi cristiani, non rivolgendo più i nostri pensieri ai fallimenti, agli errori od ai bei tempi trascorsi, perché questo produce malinconia, angoscia e, nei casi più gravi, depressione.
Esse ci fanno vivere nel passato e ci tengono prigionieri.
Diversamente accade quando ci affidiamo a DIO, viviamo nel presente con la consapevolezza di un futuro positivo, che non ci fa paura perché in noi regna la pace che ci fa guardare al futuro con gioia ed ottimismo, che ci dà forza, pazienza ed entusiasmo per raggiungere una prospettiva più grande, che realizzeremo avendo fede e speranza, non a caso in Ebrei 11:1 sta scritto che:” la fede è certezza di cose che si sperano”, che si realizzeranno sicuramente in futuro, in un domani più o meno vicino.
Atti 2:1 E, come si compiva il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. 2 E all’improvviso venne dal cielo un suono come il vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
La prima chiesa, la chiesa originaria è stata la chiesa che ha rivoluzionato il mondo, con una forte potenza determinata dal fatto di aver ricevuto il fuoco dello Spirito Santo mentre erano tutti riuniti con uno stesso sentimento. Grazie a loro gli insegnamenti di Gesù sono stati diffusi in tutto il mondo e sono giunti sino ai giorni nostri. Queste persone avevano atteso l’adempimento della promessa che Gesù aveva loro fatto e che sta scritta in:
Atti 1:8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni: in Gerusalemme e in tutta la Giudea e in Samaria, e fino all’estremità della terra>>.
Gesù li ha preparati quando ha detto di avere un progetto che avrebbe fatto fare loro cose straordinarie, realizzandolo non da soli ma con l’aiuto dello Spirito Santo che sarebbe sceso su loro, dopo che Gesù stesso fosse salito in cielo.
Anche noi oggi dobbiamo aspettare la guida di DIO per la nostra vita, per ricevere il progetto che ha per noi, ma nel frattempo dobbiamo correre una gara, dobbiamo prepararci per partecipare alle nozze dell’Agnello perché la Chiesa è la sposa di Cristo e dobbiamo raggiungere la meta che è la vita eterna.
Il nostro obiettivo sono le nozze con l’Agnello (Gesù Cristo), perciò dobbiamo prepararci lavorando in quattro aree della nostra vita:
- Prestare attenzione a quello che siamo spiritualmente, specchiandoci nella Parola di DIO, per essere perfetti nel giorno delle nozze, correggendo ed eliminando i nostri difetti, le nostre attitudini sbagliate, utilizzando la tecnica del doppio specchio che ci permette di guardarci anche dietro, e per far questo DIO si serve di coloro che ci stanno accanto.
- Come in un matrimonio naturale, bisogna stare attenti all’abito da indossare; il nostro abito deve essere una veste bianca, senza macchia; una veste di santificazione che avviene ogni giorno appartandoci per DIO, per poter essere una sposa perfetta e santa per Cristo Gesù.
- Anche il luogo del matrimonio è importante. Spiritualmente parlando il luogo perfetto è l’insieme di tutte quelle cose bellissime che DIO ci dà per equipaggiare la nostra vita, ovvero i frutti dello Spirito che ci abbelliscono facendo uscire il meglio di noi stessi e che sono elencati in:
Galati 5:22 Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.
- In un matrimonio ci sono gli invitati che sono le persone che amiamo, che sono state raggiunte dal nostro amore, dalla nostra gioia e che desideriamo portarci dietro fino al raggiungimento della meta.
La meta ovvero la vita eterna è troppo importante perciò dobbiamo prepararci adeguatamente con l’aiuto dello Spirito Santo e permettendo a DIO di lavorare nel nostro cuore, con mansuetudine ed arresa totale. Amen.