A cosa stiamo guardando? Verso dove stiamo correndo? Stiamo cercando la luce di DIO?
Mille impegni riempiono le nostre giornate, corriamo senza fermarci una corsa ad ostacoli, superandone molti, coscienti che ci vorrebbero impedire di giungere al traguardo.
Oppure altre volte corriamo una corsa stile maratona, dove la nostra perseveranza viene messa alla prova a causa di lunghe prove da superare.
Altre volte si tratta di correre una gara a staffetta nella quale dobbiamo essere capaci di passare il testimone perché sappiamo di far parte di una squadra che dobbiamo far vincere. Una squadra dove ognuno è importante ed ha un compito ben preciso.
Ancora, ci possiamo trovare a correre una gara di velocità stile 100 metri dove quello che conta è essere veloci e fare moltissime cose in 24 ore.
Anche la Scrittura ci dice che la nostra vita è paragonabile ad una corsa, lo troviamo scritto in:
EBREI 12:1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti,
Correre con perseveranza, essendo ben allenati per non stancarci dinanzi alle prove, tenendo d’occhio la meta da raggiungere. Spesso però capita che corriamo senza meta, guardando a destra ed a sinistra, vivendo per abitudine, senza entusiasmo, agendo in modo involontario. Potremmo definire l’abitudine come un processo mentale automatico che si innesca a seguito ripetizione prolungata di una stessa azione.
Ma così facendo perdiamo la possibilità di gestire al meglio la nostra vita, perdiamo il gusto delle piccole cose come mostrare affetto ai nostri figli, dei piccoli gesti come dare una carezza, delle più semplici parole come dire ti amo al nostro coniuge … poiché non dobbiamo dare nulla per scontato.
Riguardo all’importanza delle parole, ricordiamoci che quando preghiamo, non dobbiamo farlo in modo ripetitivo e vuoto di significato, ma stando attenti a ciò che stiamo dicendo, come ci viene detto in:
MARCO 6:7 Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole.
Non sono le molte parole a far si che DIO ci ascolti ma conta il cuore con il quale vengono dette, se sono pronunciate in umiltà e semplicità.
Solo stando alla presenza di DIO possiamo riaccendere la passione nel nostro cuore, poiché i tempi sono vicini e siamo chiamati a combattere per tutelare il nostro territorio ma anche per estenderlo facendo nuove conquiste.
MATTEO 6:9 Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. 11 Dacci oggi il nostro pane necessario. 12 E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori. 13 E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen".
Ogni singola parola di questa preghiera è una perla preziosa e deve essere meditata con attenzione prima di citarla, infatti:
Non dire: PADRE se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire: NOSTRO se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: CHE SEI NEI CIELI se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: SIA SANTIFICATO IL TUO NOME se continui a vivere nel peccato.
Non dire: VENGA IL TUO REGNO se lo confondi con il successo materiale.
Non dire: SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ se non l’accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO se non ti preoccupi della gente che ha fame.
Non dire: PERDONA I NOSTRI DEBITI se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: NON CI INDURRE IN TENTAZIONE se continui a vivere nell’ambiguità.
Non dire: LIBERACI DAL MALE se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: AMEN se non prendi sul serio le parole del PADRE NOSTRO.
Non diamo nulla per scontato, ma esaminiamoci attentamente per comprendere se stiamo agendo in accordo alla volontà di DIO, se siamo disposti a perdonare per primi ed a chiedere perdono, poiché non possiamo dire di amare DIO se non amiamo il prossimo.
Dipende da noi avere abitudini sante perché esse influenzano le nostre azioni, il nostro carattere, il nostro destino ovvero la nostra vita eterna.
Analizziamo quali siano le buone abitudini, alla luce della parola di DIO:
EBREI 10:25 non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno.
Non abbandonare la nostra comune adunanza con i fratelli in chiesa, perché abbiamo bisogno gli uni degli altri, siamo famiglia perciò dobbiamo pregare gli uni per gli altri.
PROVERBI 6:6 Va' dalla formica, o pigro, considera le sue abitudini e diventa saggio.
La formica lavora per la colonia e nella colonia; le formiche lavorano insieme per un unico obiettivo, portare nutrimento a tutti.
SALMO 1:2 ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte.
Studiare e meditare la Parola di DIO giorno e notte, per poter ruggire dinanzi al nemico delle anime nostre ed emettere decreti contro il problema che ci affligge, superiamo gli ostacoli con la grazia di DIO perché siamo più che vincitori in Cristo Gesù.
E’ giunto il momento di conquistare nuove territori per Cristo, uscendo dalla comodità per marciare in battaglia. Non essendo più pigri, predicando la Parola ed evangelizzando uscendo da casa, non isolandosi, non pensando che tutto possa cambiare senza pregare e combattere ma pregare per ricevere la grazia e la forza di DIO.
Analizziamo ora quali sono le cattive abitudini che portano disordine e sterilità nella nostra vita, sempre alla luce della Parola di DIO:
PROVERBI 24:30 Son passato presso il campo del pigro e presso la vigna dell'uomo privo di senno;
Il campo è la nostra vita; la vigna rappresenta il nostro frutto; le spine ed i rovi sono i problemi, le circostanze difficili, il peccato, che impediscono di nutrirci della Parola di DIO; mentre il muro di pietre crollato, rappresenta la mancanza di protezione quando ci allontaniamo dall’Eterno.
Perciò permettiamo allo zelo di rinascere dentro di noi, emozionarci dinanzi al nostro Papà, magari piangendo e mostrando le nostre emozioni anche nella nostra famiglia.
Cerchiamo di capire quale tipo di corsa stiamo correndo, intendendo il percorso da fare ed il traguardo da raggiungere.
2 TIMOTEO 4:7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. 8 Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.
L’apostolo Paolo ha combattuto per tutta la sua vita, spiritualmente parlando con la sua stessa mente, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto, per non far emergere la nostra carne ed avere invece, sante abitudini.
GALATI 5:16 Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. 18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. 19 Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio. 22 Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. 23 Contro tali cose non vi è legge. 24 Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. 25 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.
V.25 Se agiamo per lo Spirito allora riusciremo a rialzarci anche quando cadremo, perché questo ci permette di crescere nonostante le nostre imperfezioni che con umiltà riconosciamo dinanzi a DIO. Infatti se siamo disposti ad ubbidire, mangeremo i frutti migliori del paese e raggiungeremo il traguardo.
MARCO 14:50 Allora i discepoli, abbandonatolo, se ne fuggirono tutti. 51 Ed un certo giovane lo seguiva, avvolto in un lenzuolo sul corpo nudo, ed essi lo afferrarono. 52 Ma egli, lasciato il lenzuolo, se ne fuggì nudo dalle loro mani.
Nel momento del bisogno tutti gli apostoli abbandonarono Gesù, compreso anche un giovane che lo seguiva e che non si accorse di essere nudo perché mentre correva per salvarsi dal pericolo, perse le sue vesti.
Gesù ha pagato per tutti noi, perciò non voltiamo le nostre spalle a Cristo poiché Lui si è offerto sulla croce per noi, accettando la separazione dal Padre, per farci riconciliare con DIO.
Gesù ha scelto di non allontanare mai il suo sguardo da noi perché ci vuole proteggere sempre, prendendo su di Lui i dardi infuocati del nemico.
Quindi verso cosa stiamo correndo? Scegliamo di correre verso le potenti braccia di Gesù; spinti dal Suo immenso Amore e dichiarando che costi quel che costi taglieremo il traguardo, lavorando con DIO e per DIO, modellando le nostre abitudini secondo l’esempio di Gesù.
Ricordiamoci che:
seminando un pensiero raccoglieremo un’azione;
seminando un’azione raccoglieremo un’abitudine;
seminando un’abitudine raccoglieremo un carattere;
seminando un carattere raccoglieremo un destino. Amen.