CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

1Re 19: 11 DIO gli disse: «Esci e fermati sul monte davanti all'Eterno». Ed ecco, passava l'Eterno. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l'Eterno non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto. 12 Dopo il terremoto un fuoco, ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce, come un dolce sussurro.

 13 Come udì questo, Elia si coperse la faccia col mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna; ed ecco una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14 Egli rispose: «Sono stato mosso da una grande gelosia per l'Eterno, per il DIO degli eserciti, perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti. Sono rimasto io solo ed essi cercano di togliermi la vita» 15 L'Eterno gli disse: «Va', rifa' la strada del ritorno fino al deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazael come re di Siria. 16 Ungerai pure Jehu, figlio di Nimsci, come re d'Israele;  come profeta al tuo posto ungerai quindi Eliseo, figlio di Shafat di Abel-Meholah,

 19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Shafat, mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lasciami andare a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia gli rispose: «Va' e torna, perché che ti ho fatto?». 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò, seguì Elia e si mise al suo servizio.

DIO prima chiama e poi ci prepara per adempiere la chiamata ed entrare poi appieno alla chiamata stessa, ovvero per passare dalla teoria alla pratica, praticando ciò che DIO ci ha impartito.

1 Re 19:19 Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Shafat, mentre arava con dodici paia di buoi davanti a sé, ed egli stesso si trovava con il dodicesimo paio. Elia gli passò vicino e gli gettò addosso il suo mantello. 20 Allora Eliseo lasciò i buoi e corse dietro a Elia e disse:<<Ti prego lasciami andare a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò>>. Elia gli rispose:<<Và e torna, perché, che ti ho fatto?>>. 21 Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li offrì in sacrificio; con gli attrezzi dei buoi ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò. Poi si levò, seguì Elia e si mise al suo servizio.

Eliseo ha ricevuto una chiamata da DIO, il quale si è usato del profeta Elia. In precedenza DIO si è servito di Elia anche per ungere due re. Eliseo non frequentava la scuola di Elia, ma afferrò al volo il mantello lanciatogli dal profeta ed accettò la chiamata. Dopo ciò, Eliseo ha distrutto il ponte che lo legava al suo passato, cioè i due buoi e l’aratro che rappresentavano il suo lavoro secolare, uccidendo anche i buoi ed usando la legna dell’aratro stesso per cuocerne la carne. Eliseo ha sconvolto la sua vita, dandosi completamente al servizio per DIO, distruggendo quello che era la sua quotidianità.

Con DIO tutto diventa nuovo ma prima bisogna tagliare con il passato, con le vecchie abitudini e rinnovare la propria mente. Quello che ha fatto, in pratica, Eliseo che ha creato un non ritorno indietro; non ha più messo mano all’aratro e si è preparato per servire DIO, dopo aver salutato i suoi genitori.

All’inizio della chiamata Eliseo ha semplicemente versato per tanti anni  l’acqua ad Elia quando questi doveva lavarsi, ma mentre lo serviva, Eliseo osservava attentamente quello che Elia faceva, per imparare; ha visto anche i difetti umani di Elia ma anche come questi agisse secondo la guida di DIO.

Eliseo chiamava Elia, “padre mio”, e quando quest’ultimo salì sul carro per andare da DIO, Eliseo afferrò il mantello di questi e così avvenne la sua elezione a successore del profeta Elia. Quindi entrò nella chiamata ed ebbe una doppia unzione.

Galati 1:15 Ma quando piacque a DIO, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia, 16 di rivelare in me suo Figlio, affinché l’annunziassi fra i gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue,

Questa è la chiamata nel Nuovo Testamento, ricevuta dall’apostolo Paolo ma è anche quella ricevuta da noi. Come Paolo, anche noi abbiamo bisogno di avere la rivelazione di quello che è il Signore nostro Gesù e della sua opera; soltanto dopo inizia la seconda parte della chiamata che ci fa comprendere il perché siamo nati e quale è lo scopo della nostra vita, cioè servire DIO, e comprendere cosa DIO vuole fare attraverso di noi.

DIO per prima cosa benedice la nostra vita e ci fa conoscere la grandezza e l’importanza dell’opera redentrice di Suo Figlio Gesù Cristo; dopo ci ammaestra per la chiamata. DIO è il capo e noi siamo il corpo, coloro che ubbidiamo; questa è la chiamata.

La preparazione serve proprio per comprendere questo: l’ubbidienza e l’annullare se stessi. Siamo agli ordini di DIO, Gesù è il capo, noi le membra del corpo. Non possiamo ignorare che ogni membro del corpo ha bisogno di restare connesso con il resto del corpo stesso, per poter fare ciò che il capo ha deciso di fare.

Efesini 4:16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.

Noi non possiamo fare a meno dei nostri fratelli e della guida di DIO per tutti. A questo serve il tempo di preparazione, per trasformarsi da indipendente ad ubbidiente, da orgoglioso ad umile; DIO ci chiede di crocifiggere la carne per prepararci ad adempiere la chiamata sua per noi. Chi non è disciplinato sarà sempre un ribelle ed agirà nella carne.

Galati 5:19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, gozzoviglie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di DIO.

Ricordiamoci che dopo aver accettato Gesù, la nostra carne sarà ancora presente, ecco perché dovrà essere crocifissa per poter far governare lo spirito sopra la carne, che dovrà rimanere sottomessa.

Eliseo non tornò indietro, proprio perché si liberò di tutto quello che lo avrebbe potuto legare al passato. Chi si prepara, deve anche comprendere che per prima cosa deve prendersi cura degli altri, perché sarà DIO a prendersi cura di loro.

La chiesa di Cristo è come una squadra di calcio in cui tutti i giocatori corrono e collaborano per portare la squadra alla vittoria finale.

Giovanni 13:12 Così, dopo aver lavato i piedi, riprese le sue vesti, si mise di nuovo a tavola e disse loro:<<Comprendete quello che vi ho fatto? 13Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Io infatti vi ho dato l’esempio, affinché come vi ho fatto io facciate anche voi. 16 In verità, in verità vi dico: il servo non è più grande del suo signore, né il messaggero più grande di colui che l’ha mandato.

Gesù ci invita a non abusare del nostro potere per costringere e delegare agli altri, quello che DIO ci ha comandato a noi di fare. Gesù vuole farci comprendere un fatto spirituale molto importante ovvero che tutti noi abbiamo bisogno gli uni degli altri e che il capo è solo Gesù. Questo ci insegnerà a manifestare l’amore verso gli altri. Amen.

 

 

 

 

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