Mt 9:35 E Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo. 36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.
Come abbiamo visto la scorsa domenica, Giona era un profeta molto unto che ha fatto tremare tutte le coscienze del popolo, tanto che ha portato al ravvedimento 120.000 persone in un solo giorno. Indubbiamente Giona ha fluito nella potenza di DIO anche se non perfettamente allineato al cuore di DIO, perché DIO vuole la salvezza di tutti i perduti e non la loro condanna.
Gesù, invece, era perfettamente allineato al cuore del Padre, ed era con il cuore pieno di compassione per le persone che erano tutte disorientate e la folla andava verso Gesù perché lo vedeva come colui che dava speranza. Gesù si è servito della collaborazione degli apostoli per raggiungere tutti perché era anche lui un uomo come gli altri.
Essere operaio-servo significa essere credente maturo che dipende dallo Spirito Santo, pronto a fare la volontà di Cristo.
Gesù ha bisogno di operai-servi per raggiungere le folle. Perciò ogni cristiano deve avere un cuore come un pastore che ha il compito di curare il gregge, di curare la pecora afflitta e smarrita, riportandola nel gregge; sentendo la responsabilità di non far perdere le pecore comportandosi non in modo scandaloso. Le pecore vanno curate e cibate tutte allo stesso modo, dissetandole anche con un pò d’acqua fresca, come un versetto o fare insieme una piccola preghiera per incoraggiare.
Anche se non abbiamo la responsabilità di pastore, DIO vuole che il credente maturo quando incontra le persone si chieda se sanno che Gesù ha dato la sua vita per loro, se sanno di essere peccatori e schiavi del peccato e quindi, essere candidati ad andare all’inferno; o se sanno che DIO è pronto a guarire ed a farli diventare figli Suoi, per farli vivere nel Suo regno e dare loro una vita abbondante.
Ricordiamoci che il venire in chiesa non salva ma è Cristo che salva. La chiesa è oggi intesa come un luogo di edificazione, di guarigione, di ristoro per l’anima. Ma l’idea di Gesù per la sua chiesa è totalmente diversa, Egli vuole che i cristiani non smettano di essere tali quando escono dal luogo-chiesa, perché essere chiesa significa vivere ogni giorno compiendo le opere che Gesù compiva quando era sulla terra: Egli predicava, insegnava, guariva i malati.
Questo significa appartenere al corpo di Cristo ed essere chiesa, predicando avendo nel cuore la compassione per i perduti, usando il nome di Gesù per guarire come fece Pietro quando guarì lo zoppo. Ciascuno che è membro del corpo di Cristo è un operaio che glorifica DIO e collabora con gli altri fratelli per glorificare il Signore, proprio come un calciatore collabora per fare gol e far vincere la propria squadra.
I cristiani sono vincenti quando raccolgono le pecore perdute, facendo avanzare il Regno di DIO e dando gloria a Lui soltanto.
Atti 9:10 Or a Damasco vi era un discepolo di nome Anania, al quale il Signore disse in visione:<<Anania!>>. Ed egli rispose:<<Eccomi, Signore!>>. 11 E il Signore a lui:<<Alzati e recati nella strada detta Diritta, e cerca in casa di Giuda un uomo di Tarso di nome Saulo, che sta pregando; 12 egli ha visto in visione un uomo, di nome Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista>>. 13 Allora Anania rispose:<<Signore, io ho sentito molti parlare di quest’uomo di quanto male ha fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 14 E qui ha l’autorizzazione dai capi dei sacerdoti, di imprigionare tutti coloro che invocano il tuo nome>>. 15 Ma il Signore gli disse:<<Và, perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d’Israele. 16 Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome>>. 17 Anania dunque andò ed entrò in quella casa; e, imponendogli le mani, disse:<<Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo>>. 18 In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e riacquistò la vista; poi si alzò e fu battezzato.
Anania era un operaio pronto a compiere ciò che DIO gli aveva detto di fare, era un membro del corpo di Cristo su cui il Sommo Pastore Gesù poteva contare. Quindi, un vero operaio cristiano deve essere sempre presente in tutti gli impegni di chiesa ed essere sempre disponibile.
Gesù mandò Anania perché era un operaio fedele e dispiaciuto dei pericoli che tutti i cristiani di quel tempo stavano correndo a causa di Saulo, ma non sapeva ancora che quell’uomo sarebbe diventato uno strumento potente per la predicazione del Vangelo ed il suo nome sarebbe diventato Paolo. Anania ubbidì dopo essere stato alla presenza di DIO ed andò in qualità di operaio del Regno, a portare guarigione e benedizione a questo fratello che amava con la stessa compassione che provava Gesù.
Anania in cielo avrà una posizione di privilegio rispetto a tanti altri ed anche ad alcuni pastori, perché è stato compassionevole, ubbidiente ed ha dato tutta la gloria a DIO.
Possiamo paragonare Anania ad un discepolo-giocatore che si è trovato nel posto giusto al momento giusto, che riceve la palla per fare gol, quando impone le mani su Saulo mentre lo Spirito Santo fa il resto. Quindi Anania era un operaio pronto per la raccolta della messe che altri non è che Saulo trasformato in Paolo che divenne un operaio super che non smise di evangelizzare pur subendo tantissima persecuzione.
2 Timoteo 3:1 Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, 2 perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, 3 senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, 4 traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di DIO, 5 aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati.
Al versetto 5 si fa riferimento a coloro che frequentano le chiese e che apparentemente sembrano essere cristiani ma che in realtà sono amanti di sé stessi ed anche ingrati perché ricevono dagli altri ma non ringraziano mai; coloro che sono troppo vivi nella carne e si offendono facilmente, che sono senza affetto e senza amore per il bene perché non hanno un cuore compassionevole per i perduti del mondo.
1 Giovanni 2:6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.
Gesù ci ha detto, con il suo esempio, di non avere pregiudizi ma compassione per i poveri in spirito, per i peccatori, cioè per tutti, poiché nessuno è perfetto. Gesù mangiava con i peccatori, che sapevano di essere tali, e che volevano essere liberati, come fece con Zaccheo, il quale aveva fame e sete di conoscere Gesù.
Gesù non considerava i peccatori persone da rigettare ma da salvare, in Lui non c’era giudizio né condanna ma il desiderio di aiutare, guarire, ridare speranza e dignità; mangiava con i peccatori non per approvare i loro peccati ma per mostrare loro la bellezza della verità e dell’amore di DIO.
Un giorno dovremo rendere conto di quello che facciamo e che abbiamo fatto come operai del Regno di DIO. Amen.